Page 255 - Oriana Fallaci - 1968
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non troppo forte ma abbastanza forte da essere udita: «Gli
abbiamo sparato, gli abbiamo sparato!». Sandy Serrano, una
collaboratrice di Kennedy, la udì e gridò: «Fermatela!
Fermateli!», ma nessuno si mosse. La ragazza continuò la sua
fuga insieme all’uomo cui aveva detto «gli abbiamo sparato», e
sparì girando intorno alla fontana che sta in mezzo alla hall
dell’Ambassador. Dieci minuti dopo una guardia dell’albergo si
fece largo, con la rivoltella puntata, a cercarla. Si guardò intorno
con volto smarrito, puntò la rivoltella verso la fontana dove non
c’era nessuno, qualcuno gli disse: «Troppo tardi, amico. Metti
via quella rivoltella, amico». La guardia la ripose, obbediente.
4. Gli infermieri maltrattarono Bob morente e un poliziotto
diede un pugno a Ethel
Ora Bob giaceva in mezzo al corridoio della cucina, con le
gambe divaricate, gli occhi aperti e coscienti, le labbra dischiuse
in una smorfia di disgusto. Il sangue gli colava, denso, dalla
ferita sotto l’orecchio. Ethel era inginocchiata accanto a lui,
calma. «Come stanno gli altri?» chiese Bob. «Bene, bene, non
parlare.» Un cameriere gli sollevò dolcemente la testa e
gliel’appoggiò su un cappello di paglia, a mo’ di cuscino. Il
cappello era bianco e diventò subito rosso. «Piano, piano» disse
Ethel. Un prete si avvicinò e gli mise tra le mani un rosario, Bob
lo strinse fra le dita, disperatamente. Un uomo si tolse la giacca
e cominciò a fargli vento. «Per carità,» disse Ethel
«allontanatevi, per carità, gli togliete il respiro, per carità, fate
spazio, lasciatelo respirare.» Poi disse: «Il dottore, quando viene
il dottore?». Bill Barry allontanò la gente, a spintoni. Giunsero
due infermieri con una barella. Uno tirò fuori lapis e taccuino.
Chiese, senza scomporsi: «Com’è successo? Quando è
successo?». «Per l’amor di Dio, non perdete tempo, portatelo
all’ospedale!» disse Ethel. «Prego, risponda. Nome, cognome.
Dove è successo, quando è successo.»