Page 254 - Oriana Fallaci - 1968
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mentre scivolava all’indietro in silenzio, proprio il gesto di Jack,
                il radiocronista Andrew West trasmetteva: «Gli hanno sparato!

                Il senatore Kennedy è stato colpito! L’assassino è dinanzi a me.
                Tiene ancora la rivoltella in mano e continua a sparare. Rafer

                Johnson,  un  amico  del  senatore,  gli  tiene  la  mano  ma  lui
                continua  a  sparare.  Prendetegli  la  rivoltella!  Spero  che  gli
                prendano la rivoltella, la sua mano è rattrappita sulla rivoltella.

                Aprite il pollice, apritegli il pollice! Ha sparato ancora sei colpi
                che hanno colpito altre persone e il soffitto e il muro. Apritegli

                il  pollice,  rompeteglielo  se  è  necessario!  Rafer,  aprilo,  aprilo,
                aprilo  quel  pollice.  Prendila,  Rafer.  Bravo,  Rafer.  OK,  Rafer.

                C’è una gran confusione qui dinanzi a me. Il senatore giace per
                terra  e  non  riesco  a  vederlo,  però  posso  vedere  Bill  Barry  e

                Rafer  Johnson  e  Rosey  Grier,  il  giocatore  di  football,  che
                lottano con l’assassino. L’assassino ha uno strano sorriso sulle
                labbra e non cede. Si dibatte, sguscia, sembra una fiera. Sono

                tutti sopra di lui ma lui non cede, posso scorgere i suoi occhi
                che roteano e roteano e roteano…».

                    Che  morte  incredibile,  allucinante.  Con  gli  operatori  della
                televisione  che  riprendevano  la  scena,  con  le  urla  che  si

                alzavano da quel groviglio di corpi: «Ammazzatelo l’assassino!
                Ammazzatelo               subito!          Ammazzatelo,               ammazzatelo,

                ammazzatelo! Non ammazzatelo; lo voglio vivo, ho detto! Vivo,
                vivo, vivo! Vi ritengo responsabili per darmelo vivo, vivo! Bob!
                Un dottore, presto! Un’ambulanza, un dottore! Chi ha chiamato

                il  dottore?  Bob!  Non  respira  più!  Sì,  respira,  fate  largo,  gli
                togliete  aria,  non  vedete  che  è  ancora  vivo?  Attenzione

                all’assassino,  imbecilli.  Raccogliete  la  giacca,  la  rivoltella,
                tenetelo stretto, attenti che nessuno spari su di lui! Assassino!
                Perché  l’hai  fatto,  perché?  Per  chi  l’hai  fatto,  per  chi?

                Dottoreeeeee!». Accadeva questo quando la ragazza col vestito
                bianco  a  quadretti  neri  si  fece  largo  tra  la  folla  e  fuggì.

                «Prendetela!  Era  con  lui»  gridò  un  cameriere.  Ma  nessuno  lo
                udì. La ragazza entrò nel salone, lo attraversò a forza di gomiti,

                si avvicinò a un tale con la pelle scura e i riccioli neri, gli disse
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