Page 183 - Oriana Fallaci - 1968
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alle scritte sui muri: avrà notato come la palazzina sia imbrattata
                di ideogrammi fino al tetto. Prima era candida. Le scritte sono

                pensieri di Mao, e a volte insulti. Poi, come dicevo, alle tre il
                signor Ions tornava. E la faccenda riprendeva, spietata, fino alle

                sette di sera.
                    Devo dire che al suo posto io sarei impazzito, devo dire che
                egli dette prova di una gran forza d’animo. Fino alla parata dei

                diecimila  però.  Al  tredicesimo  giorno,  mi  sembra,  ci  fu  la
                parata.  Diecimila  ragazzi  delle  scuole  che  passavano  in  file

                composte  reggendo  i  cartelli  di  Mao,  le  fotografie  di  Mao,  i
                busti  di  Mao.  Il  signor  Ions  fu  portato  sulla  terrazza  della

                palazzina e per otto ore venne costretto a seguir lo spettacolo.
                Senza sedersi, senza muoversi, senza allontanarsi un momento

                per correre al gabinetto. Era una giornata estremamente calda, il
                sole batteva a picco. Il signor Ions ha più di cinquant’anni e, se
                moralmente è forte, fisicamente non lo è affatto. Presto si sentì

                male,  anche  perché  non  lo  lasciavano  andare  al  gabinetto.  Si
                accasciò. Loro lo tirarono su e lo tennero su fino a buio. Quando

                la parata ebbe termine, corremmo in suo aiuto. Era in pessime
                condizioni,  tememmo  per  lui.  Sicché,  quella  sera  stessa,  lo

                convincemmo  ad  andarsene  approfittando  del  fatto  che  la  sua
                famiglia  si  trovava  a  Hong  Kong.  La  mattina  dopo,

                semplicemente, prese l’aliscafo e se ne andò. Lasciando tutta la
                sua roba. Ora la palazzina è abbandonata, i vestiti e il mobilio si
                sciupano, ma nessuno può andare a riprenderli. A Macao non

                c’è più consolato britannico.
                    Cosa possa accadere in futuro, non so: se la Cina riprendesse

                ufficialmente  Macao,  il  gesto  verrebbe  giudicato  come  una
                minaccia  a  Hong  Kong.  Escludo  che  la  cosa  avvenga  perché
                Macao  è  così  piccola,  innocua.  Però  potrebbe  darsi  che  per

                iniziativa di qualche idealista i cinesi esigessero la partenza del
                governatore  e  piantassero  la  loro  bandiera  al  posto  di  quella

                portoghese.


                LUIZ LAW. Io sono cinese e non sono pei colonialisti ma questa
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