Page 178 - Oriana Fallaci - 1968
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giovani rivoluzionari pongono in te ogni loro speranza!». Chiedi
chi stia cantando e lui indica gli altoparlanti che sporgono da
ogni edificio, poi aggiunge che quando la canzone finisce gli
altoparlanti trasmettono i pensieri di Mao: senza sosta. Anche
sugli stendardi tesi a ogni palo sono scritti i pensieri di Mao.
Anche sui muri delle case, delle scuole, dei conventi sono scritti
i pensieri di Mao. Con la vernice rossa, con la vernice nera, coi
manifesti che incominciano raso terra e salgono fin sotto il tetto.
Non te n’eri accorto perché gli ideogrammi cinesi sono così
decorativi e alla tua ignoranza sembravano disegnini per
adornar la città. Resti lì sbalordito, incapace di reagire ai ragazzi
gialli che passano tirandoti spinte. Poi entri in un negozio, un
altro negozio, un altro negozio ancora, e in ciascun negozio si
vendono i pensieri di Mao, i ritratti di Mao, i busti di Mao. I
pensieri sono rilegati in libretti rossi di tutte le taglie. I ritratti
sono stampati su carta o cartone di tutte le dimensioni: alcune
come le immagini sacre che da noi riproducono Sant’Antonio o
il Bambin Gesù. I busti sono di gesso, di plastica, di marmo,
d’argento, di bronzo: alti da cinque centimetri fino a mezzo
metro. Mao vi appare in uniforme e un sorriso paterno sul
faccione rotondo, quel faccione ti insegue come un incubo
ovunque tu posi lo sguardo. A un certo punto ti sembra d’essere
dentro una fantascientifica Lourdes dove anziché pregar la
Madonna preghi Mao Tse-Tung. Non ti stupiresti di vedere uno
storpio balzar su come un grillo, poi correre gridando al
miracolo, e correndo alzare la sua bibbietta rossa. Ci sono circa
trecentomila cinesi a Macao: la Cina se li è già ripresi tutti.
L’anacronismo più assurdo è che su Macao sventola ancora la
bandiera del Portogallo.
Vediamo come è successo, facciamo un passo indietro.
Novembre 1966. La Rivoluzione culturale è esplosa in agosto
quando le scuole e le università di Pechino, poi dell’intera Cina,
si son chiuse per scatenare milioni di studenti in una apocalittica
propaganda dei pensieri di Mao. A novembre le guardie rosse
hanno epurato perfino Tao Chou, segretario del Partito nelle