Page 172 - Oriana Fallaci - 1968
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Però che briciola. Gronda oro come una miniera di oro. Perfino
                il suo nome riempie la bocca come una promessa: Hong Kong.

                Vuol dire Porto delle Perle.
                    È  anche  bella,  uno  dei  luoghi  più  belli  del  mondo.  Le  sue

                colline verdi cadono a picco in un mare più azzurro del cielo. Di
                notte,  quando  le  case  si  accendono,  diresti  che  le  stelle  son
                cadute dal cielo per terra. Le giunche dalle vele rosse o viola

                dondolan  sempre  in  un  vento  gentile,  d’inverno  non  fa  mai
                troppo freddo, d’estate non fa mai troppo caldo, e gli alberghi

                sono perfetti, il cibo è squisito, i prezzi sono accessibili anche
                sui gioielli. Ti accechi di giade, qui, di brillanti, di perle nere e

                rosa e azzurre. Ti inebri di sete, ricami, broccati, la tentazione è
                a  ogni  angolo.  Se  vai  cercando  il  peccato,  il  sesso  qui  è  in

                vendita come la droga. Puoi comprare fanciulle esperte o intatte,
                sposarne una con un contratto che strappi appena t’è venuta a
                noia. Puoi imbottirti di eroina, cocaina, oppio. Da generazioni

                Hong  Kong  è  il  sogno  dei  disperati,  degli  avventurieri,  dei
                turisti in cerca di esotismo o sorprese. Vi giungevano in media

                un  milione  di  visitatori  per  anno,  trovare  una  camera  era  un
                problema.  Ora  è  facilissimo.  Come  nulla  ti  trovi  una  bomba

                dentro  l’ascensore,  il  giornale  di  oggi  porta  il  seguente  titolo:
                Solo una bomba stamani in tutta Hong Kong! Sicché dimentica

                le  giade,  le  perle,  le  donne,  le  stelle  cadute  dal  cielo,  e  leggi
                questo  cartello:  «Straniero,  il  novantotto  virgola  cinque  per
                cento della popolazione di Hong Kong è cinese. Hong Kong è

                stata  rubata  dai  pirati  inglesi  alla  Cina.  Noi  combatteremo
                finché  Hong  Kong  tornerà  alla  Cina».  Lo  hanno  stampato  i

                comunisti,  tra  una  bomba  e  l’altra.  La  presenza  della  Cina
                comunista è dovunque.






                Raccontano con un presepio la fucilazione del traditore


                Come  uno  schiaffo  sugli  occhi  ti  sveglia  appena  arrivi  a

                Kowloon,  la  penisola  che  con  Hong  Kong  vera  e  propria
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