Page 164 - Oriana Fallaci - 1968
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E voi ad applaudirli, a disfarvi di ammirazione per partito preso.
Senza considerare che anche noi ce la siamo cavata mica male:
tutte le trentasei città sono state riprese, l’offensiva vietcong è
fallita. Malgrado fosse un’offensiva assai intelligente, direi
rispettabile. Hanno perduto perché si sono fidati di ciò che la
stampa americana va ripetendo da anni: che i vietnamiti del Sud
sono conigli, i vietnamiti del Nord invece sono leoni. Sono anni
che ci date dei vigliacchi, che attribuite soltanto a loro la patente
dell’eroismo: perfino il generale Giap, persino i politici di
Hanoi sono caduti nel vostro tranello. Era convinto, Giap, che i
nostri soldati non avrebbero reagito: che la popolazione sarebbe
passata dalla parte dei vietcong. Era convinto che le città si
potessero conquistare, praticamente, senza combattere: aveva
informazioni sbagliate. Nel migliore dei casi, la popolazione è
indifferente: non sta con me né con Ho Chi Minh, sta solo con
la sua tazza di riso. Se a guidare l’offensiva del Tet fossi stato
io, glielo giuro, i vietcong ce l’avrebbero fatta. Perché io so che
cosa ci vuole per scuotere la popolazione, io lo so che, quando il
popolo si rivolta, non c’è bomba atomica che lo possa fermare.
Ma perché ciò avvenga bisogna risvegliarne la coscienza. E per
risvegliarne la coscienza bisogna riconoscergli il diritto a quella
tazza di riso, farlo combattere per quella tazza di riso.
Solo per questo i vietcong hanno perduto?
Per questo soprattutto. Perché i loro capi sono vecchi e fanno le
rivoluzioni da vecchi: fidandosi dei libri scritti cent’anni fa da
quei bianchi chiamati Kant e Engels e Marx. Perché i loro capi
fanno i calcoli sulle teorie anziché sul cuore della gente. Perché
i loro capi credono al Partito e non agli individui. Perché i loro
capi, in sostanza, ragionano come fanno gli americani quando
interrogano i computer anziché il buonsenso. Perché non
avevano me. E così non hanno mandato truppe sufficienti né
sufficientemente armate. Non hanno occupato gli obiettivi giusti
e alla svelta: l’aeroporto di Tan Son Nhat, le stazioni radio.