Page 127 - Oriana Fallaci - 1968
P. 127

due». Oh, Han. come sono rimasto sorpreso quando t’ho visto
                sulla  porta  di  casa!  Saprai  mai  che  mi  ha  fatto  tanto,  tanto

                piacere?  Signorina  Tran  Thi  Han,  cooperativa  di  Dai  Thanh,
                provincia  di  Nghia  Binh.  Dieci  meravigliosi  e  indimenticabili

                minuti mi hai dato, anche se ormai io amo un’altra. Poi ci siamo
                rimessi  a  marciare,  e  abbiamo  passato  Nghia  Binh  e  Nghia
                Dong.  Siamo  ora  a  Nghia  Hop.  Sono  esattamente  le  tre  del

                mattino e siamo molto stanchi. Nessuno parla, nessuno canta.



                7 MAGGIO. Ho dormito pochissime ore, sono troppo stanco, e la
                notizia che faremo un bivacco a Nghia Thai mi riempie di gioia.
                Ho  chiesto  il  permesso  di  fermarmi  a  veder  mio  fratello  Bay

                Luan che abita da queste parti, così posso mandare due parole a
                mio padre… Riprendo il discorso, ho visto Bay Luan. Ho anche

                mangiato con lui. Com’era contento. Lo ero anch’io sebbene per
                raggiungerlo  abbia  dovuto  guadare  un  fiume.  Meno  male  che

                l’acqua non era troppo alta. Sono stato con Bay Luan fino alle
                due del pomeriggio  poi sono  tornato alla  mia unità.  Abbiamo

                bivaccato fino alle sei e poi ci siamo rimessi in viaggio. Questa
                è la seconda notte che passo lontano da casa, lontano dalla mia
                Can.  La  luna  è  nascosta  fra  le  nubi  perché  ha  piovuto,  ma  il

                tempo  è  buono.  Gli  uomini  parlano  e  ridono  rumorosamente.
                Siamo arrivati a una zona che mi è completamente sconosciuta.

                Le case hanno tetti rossi di mattone, le capanne hanno solo tetti
                di  paglia.  Le  ragazze  escono  dalle  case  e  dalle  capanne  per
                vederci ma si nascondono timidamente dietro gli alberi. Allora

                noi gridiamo: «Coraggio, belline! Avanti!». E loro scappano tra
                piccoli scoppi di risa.



                8  MAGGIO.  Oggi  è  il  mio  turno  di  cuciniere  e  devo  trovare
                l’acqua. Ma accidenti, dopo una marcia di due notti consecutive,

                le mie gambe sono a pezzi. Ogni passo mi dà un dolore terribile,
                non  sono  mai  stato  uno  sportivo.  Il  pasto  che  devo  cucinare

                consiste, al solito, in brodo di vegetali: aiuta la digestione. E poi
                riso. La sera bisogna cucinare più riso, così poi si fanno delle
   122   123   124   125   126   127   128   129   130   131   132