Page 119 - Oriana Fallaci - 1968
P. 119

respingere i vietcong con le armi leggere, il generale Loan ha
                deciso di estendere a zone di Cholon il sistema applicato a Già

                Dinh  e  stanotte  ha  chiamato  gli  americani.  All’alba  i
                bombardieri  hanno  fatto  cadere  Dio  sa  quante  bombe  sulle

                capanne  e  le  case  del  fiume.  Come  bruciava  Cholon  quando
                siamo volati lì sopra! Le fiamme inghiottivano perfino le barche
                ancorate,  un  rogo  apocalittico.  A  un  certo  punto  il  pilota

                dell’elicottero si è abbassato ancora di più, gli era sembrato di
                vedere un gruppo di vietcong, e il mitragliere si è chinato sulla

                mitraglia. Ma non ha potuto nemmeno incominciare a sparare: il
                fumo  nero  ci  aveva  inghiottito,  rendendoci  ciechi.  Ci  siamo

                rialzati  e  il  pilota,  coperto  di  fuliggine,  ha  esclamato  per
                consolarsi:  «Good  job,  un  buon  lavoro.  In  questo  punto  i

                vietcong non ci sono più».





                La pagoda di Tri Quang non esiste più



                In  questo  punto  no,  ma  in  altri  punti  sì.  I  vietcong  sono  nel
                quartiere di Go Vap, nel quartiere di Phu Tho Hoa, intorno a

                Tan Son Nhat. A occhio e croce, tre battaglioni: oltre novecento
                vietcong.  Senza  contare  i  nordvietnamiti  che  continuano  a

                giungere in ondate fresche: il maggiore americano che presiede
                la difesa di Tan Son Nhat mi ha raccontato che i morti di oggi
                avevano  tutti  uniformi  pulite,  appena  stirate.  E  a  Go  Vap

                stanotte i vietcong hanno attaccato un deposito di munizioni, a
                Phu Tho Hoa c’è stata la battaglia forse più violenta delle ultime

                due settimane. Non si chiudeva occhio, al centro di Saigon, per
                le  esplosioni,  per  i  colpi.  È  domenica.  Per  la  prima  volta  in

                quasi  due  settimane  le  campane  della  cattedrale  suonano  a
                messa.  Insinuandosi  fra  i  rotoli  di  filo  spinato  la  gente

                incomincia ad uscir per le strade. Dietro i convogli militari si
                vede  perfino  qualche  bicicletta,  qualche  motocicletta,  qualche
                automobile  su  cui  non  è  scritto  Bao  chi,  stampa.  Il  «Saigon

                Post», uscito su una pagina sola, annuncia che la situazione sta
   114   115   116   117   118   119   120   121   122   123   124