Page 94 - Canti di Castelvecchio
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65. Commiato

              Una stella sbocciò nell'aria.
            Le risplendé nelle pupille.
            Su la campagna solitaria
            tremava il pianto delle squille.
              - E` ora, o figlio, ora ch'io vada.
            Sono stata con te lunghe ore.
            Tra questi bussi è la mia strada;
            la tua, tra quelle acacie in fiore.
            Sii buono e forte, o figlio mio:
            va dove t'aspettano. Addio!
              ...Venir con te? Ma non è dato!
            Sai pure: m'han cacciata via.
            Ci fu chi non mi volle allato
            nel mondo, così larga via;
            chi non permise che, sia pure,
            stessi con le mie creature.
              ...Tu venir qui? Viene chi muore...
            E tu vuoi dunque venir qui.
            Sei stanco: è vero? Hai male al cuore.
            Quel male l'ebbi anch'io, Zvanî!
            E` un male che non fa dormire;
            ma che alfine poi fa morire. -
              Si chiudevano i casolari.
            Cresceva l'ombra delle cose.
            Ancor tra i lontani filari
            traspariva color di rose.
              - Ma dimmi, o madre, dimmi almeno,
            se nel tramonto del suo giorno
            tuo figlio si deve sereno
            preparare per un ritorno!
            se ciò che qualcuno ci prende,
            v'è qualch'altro che ce lo rende!
              Ricorderò quella preghiera
            con quei gesti e segni soavi;
            tuo figlio risarà qual era
            allora che glieli insegnavi:
            s'abbraccerà tutto all'altare:
            ma fa che ritorni a sperare!
              A sperare e ora e nell'ora
            così bella se a te conduce!
            O madre, fa ch'io creda ancora
            in ciò ch'è amore, in ciò ch'è luce!
            O madre, a me non dire, Addio,
            se di là è, se teco è Dio! -
              Sfioriva il crepuscolo stanco.
            Cadeva dal cielo rugiada.
            Non c'era avanti me, che il bianco
            della silenziosa strada.


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