Page 98 - Canti di Castelvecchio
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Se poi si sono stretti, umili e proni
            al lor destino e nella terra amara
            per bontà loro vollero esser buoni;
              oh! benedetti! E il tristo ieri adorni
            oggi di fiori semplici la cara
            miseriola dei lor miti giorni.
              Ma se alcuno di loro, dallo stento
            della sua giovinezza, a poco a poco
            avesse alzato, oh! non la fronte e il mento,
              ma il cuore! il cuore! se dalla sua creta
            insanguinata avesse tratto il fuoco!
            se fosse, quel mendico, ora un poeta!
              fosse un consolatore, egli cui niuno
            consolò! fosse, il derelitto, un forte!
            un grande fosse l'orfano digiuno!...
              Io sogno! Io sogno, o muto autor del male!
            ma se di quelli che dannasti a morte
            col padre loro, fosse, uno, immortale!
              Oh! se qui, con soavi inni, a' suoi morti
            ch'egli amò tanto, il popolo suo mai,
            in un giorno d'amor, non lo riporti;
              io là sarò, col figlio mio sepolto,
            che mi ridona ciò che gli donai,
            che m'ha ridato ciò che tu m'hai tolto! -
              Oh padre!... Gli astri... Vega, Aquila, Arturo...
            splendeano sopra il camposanto oscuro...











































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