Page 90 - Canti di Castelvecchio
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61. La Messa

              La squilla sonava l'entrata.
            Diceva con voce affrettata:
            - Non entri? Non entri? Perché?
              C'è un rito con fiori, con ceri,
            con fiocchi d'incenso leggieri.
            Su, entra, ché suono per te.
              Udrai dopo un chiaro tintinno,
            salire la gloria d'un inno
            dall'organo che gemerà.
              C'è un vecchio che mormora stanco
            con tutto un suo tremolìo bianco,
            parole di felicità.
              La panca vedrai dove un giorno
            veniva coi piccoli intorno
            tua mamma: venivi anche tu.
              Pregava (tuo padre non c'era)
            pregava; ma quella preghiera
            s'è forse smarrita laggiù.
              T'udrai (sa il tuo nome!) chiamare
            da quella... Ha le lagrime amare
            del cuore che invano pregò.
              Non entri? Anche tu piangerai.
            Ma il piangere è buono, lo sai;
            ma il piangere è buono, lo so.
              Sonai per tua mamma... ma grave,
            ma dolce, ma pia, come un Ave.
            sonai per la madre che fu!
              Sonai con rintocchi sì piani!
            pensando che aveva lontani
            voi, bimbi, che non vide più... -
































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