Page 73 - Giorgio Vasari
P. 73
squadra, che un dritto vada in piano a' piè della figura, e l'altro vada
in alto e tenga sempre il fermo del piano, e così il dritto di sopra; e
similmente un'altra squadra o di legno o d'altra cosa sia al modello,
per via della quale si piglino le misure da quella del modello, quanto
sportano le gambe fora e così le braccia; e si va spignendo la figura
in dentro con queste misure, riportandole sul marmo dal modello; di
maniera che, misurando il marmo et il modello a proporzione, viene a
levare della pietra con li scarpelli; e la figura a poco a poco misurata
viene a uscire di quel sasso, nella maniera che si caverebbe d'una
pila d'acqua, pari e diritta, una figura di cera: ché prima verrebbe il
corpo e la testa e [le] ginocchia, et a poco a poco, scoprendosi et in
su tirandola, si vedrebbe poi la ritondità di quella fin passato il
mezzo, e in ultimo la ritondità dell'altra parte. Perché quelli che
hanno fretta a lavorare e che bucano il sasso da principio e levano la
pietra dinanzi e di dietro risolutamente, non hanno poi luogo dove
ritirarsi, bisognandoli; e di qui nascono molti errori che sono nelle
statue; ché per la voglia ch'ha l'artefice del vedere le figure tonde
fuor del sasso a un tratto, spesso se gli scuopre un errore che non
può rimediarvi se non vi si mettono pezzi commessi, come abbiamo
visto costumare a molti artefici moderni; il quale rattoppamento è da
ciabattini e non da uomini eccellenti o maestri rari, et è cosa vilissima
e brutta e di grandissimo biasimo.
Sogliono gli scultori nel fare le statue di marmo, nel principio loro
abozzare le figure con le subbie - che sono una specie di ferri da loro
così nominati, i quali sono appuntati e grossi -, e andare levando e
subbiando grossamente il loro sasso; e poi con altri ferri, detti
calcagnuoli, ch'hanno una tacca in mezzo e sono corti, andare quella
ritondando per fino ch'eglino venghino a un ferro piano più sottile del
calcagnuolo, che ha due tacche, et è chiamato gradina: col quale
vanno per tutto con gentilezza gradinando la figura colla proporzione
de' muscoli e delle pieghe; e la tratteggiano di maniera per la virtù
delle tacche o denti predetti, che la pietra mostra grazia mirabile.
Questo fatto, si va levando le gradinature con un ferro pulito; e per
dare perfezione alla figura, volendole aggiugnere dolcezza,
morbidezza e fine, si va con lime torte levando le gradine. Il simile si