Page 68 - Giorgio Vasari
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maniera e disegno. E queste cose son più conosciute da un occhio
buono, il quale, se ha giudicio, si può tenere il vero compasso e
l'istessa misura, perché da quello saranno lodate le cose e biasimate.
E tanto basti aver detto generalmente dell'architettura, perché il
parlarne in altra maniera non è cosa da questo luogo.
DELLA SCULTURA
Cap. VIII. Che cosa sia la scultura, e come siano fatte le sculture buone, e che parti
elle debbino avere per essere tenute perfette.
La scultura è una arte che levando il superfluo dalla materia
suggetta, la riduce a quella forma di corpo che nella idea dello
artefice è disegnata. Et è da considerare che tutte le figure, di
qualunque sorte si siano, o intagliate ne' marmi o gittate di bronzi o
fatte di stucco o di legno, avendo ad essere di tondo rilievo, e che
girando intorno si abbino a vedere per ogni verso, è di necessità che
a volerle chiamar perfette ell'abbino di molte parti.
La prima è che, quando una simil figura ci si presenta nel primo
aspetto alla vista, ella rappresenti e renda somiglianza a quella cosa
per la quale ella è fatta, o fiera o umile o bizzarra o allegra o
malenconica, secondo chi si figura; e che ella abbia corrispondenza di
parità di membra: cioè non abbia le gambe longhe, il capo grosso, le
braccia corte e disformi; ma sia ben misurata, et ugualmente a parte
a parte concordata dal capo a' piedi. E similmente, se ha la faccia di
vecchio, abbia le braccia, il corpo, le gambe, le mani et i piedi di
vecchio, unitamente ossuta per tutto, musculosa, nervuta, e le vene
poste a' luoghi loro. E se arà la faccia di giovane, debbe parimente
esser ritonda, morbida e dolce nell'aria, e per tutto unitamente
concordata. Se ella non arà ad essere ignuda, facciasi che i panni