Page 65 - Giorgio Vasari
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questa una pittura da poter reggere all'acque et ai venti et al sole per

               l'eternità sua, e pensando che tale opra molto meglio di lontano che
               d'appresso ritornerebbe, perché così non si scorgerebbono i pezzi che
               il  musaico  d'appresso  fa  vedere,  ordinarono  per  ornar  le  volte  e  le
               pareti dei muri, dove tai cose si avevano a veder di lontano. E perché

               lustrassero e dagli umidi et acque si difendessero, pensarono tal cosa
               doversi fare di vetri, e così gli misero in opra; e facendo ciò bellissimo
               vedere, ne ornarono i tempii loro et altri luoghi, come veggiamo oggi

               ancora a Roma il tempio di Bacco et altri. Talché da quegli di marmo
               derivano questi, che si chiamano oggi musaico di vetri, e da quel di
               vetri s'è passato al musaico di gusci d'uovo, e da questi al musaico
               del  far  le  figure  e  le  storie  di  chiaroscuro,  pur  di  commessi,  che
               paiono dipinte; come tratteremo, al suo luogo, nella pittura.






               Cap. VII. Come si ha a conoscere uno edificio proporzionato bene, e che parti
               generalmente se li convengono.


               Ma perché il ragionare delle cose particulari mi farebbe deviar troppo
               dal mio proposito, lasciata questa minuta considerazione agli scrittori
               dell'architettura, dirò solamente in universale come si conoscano le

               buone fabriche e quello che si convenga alla forma loro per essere
               insieme et utili e belle. Quando s'arriva, dunque, a uno edificio, chi
               volesse vedere s'egli è stato ordinato da uno architettore eccellente e
               quanta maestria egli ha avuto, e sapere s'egli ha saputo accomodarsi

               al sito e alla volontà di chi l'ha fatto fabricare, egli ha a considerare
               tutte queste parti. In prima, se chi lo ha levato dal fondamento ha
               pensato se quel luogo era disposto e capace a ricevere quella qualità
               e quantità di ordinazione, così nello spartimento delle stanze come

               negli ornamenti che per le mura comporta quel sito, o stretto o largo,
               o alto o basso; e se è stato spartito con grazia e conveniente misura,
               dispensando e dando la qualità e quantità di colonne, finestre, porte
               e  riscontri  delle  facce  fuori  e  dentro  nelle  altezze  o  grossezze  de'

               muri,  e  in  tutto  quello  che  c'intervenga  a  luogo  per  luogo.  È  di
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