Page 55 - Giorgio Vasari
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due dalle bande stringhino di dentro a cassetta il pezzo di mezzo
della cornice sopra il dado del fregio. E avertasi che il pezzo di mezzo
della cornice vada per canale a cassetta in modo che stringa i due
pezzi dalle bande e serri a guisa d'arco. Et in questo modo di fare può
veder ciascuno che il fregio si regge da sé, e così la cornice, la quale
posa quasi tutta in sull'arco di mattoni. E così, aiutandosi ogni cosa
da per sé, non viene a regger l'architrave altro che il peso di se
stesso, senza pericolo di rompersi già mai per troppo peso. E perché
la sperienza ne dimostra questo modo esser sicurissimo, ho voluto
farne particolare menzione a commodo e beneficio universale; e
massimamente conoscendosi che il mettere, come gl'antichi fecero, il
fregio e la cornice sopra l'architrave, che egli si rompe in spazio di
tempo e forse per accidente di terremuoto o d'altro, non lo
defendendo a bastanza l'arco che si fa sopra il detto cornicione. Ma
girando archi sopra le cornici fatte in questa forma, incatenandolo al
solito di ferri, assicura il tutto da ogni pericolo e fa eternamente durar
l'edificio.
Diciamo, adunque, per tornar a proposito, che questa sorte di lavoro
si può usare solo da sé, et ancora metterlo nel secondo ordine da
basso sopra il rustico, et alzando mettervi sopra un altro ordine
variato, come ionico, o corinto o composto, nella maniera che
mostrarono gli antichi nel Culiseo di Roma, nel quale ordinatamente
usarono arte e giudizio. Perché avendo i Romani trionfato non solo
de' Greci ma di tutto il mondo, misero l'opera composta in cima, per
averla i Toscani composta di più maniere; e la misero sopra tutte,
come superiore di forza, grazia e bellezza, e come più apparente
dell'altre, avendo a far corona all'edificio; che per essere ornata di be'
membri fa nell'opra un finimento onoratissimo e da non desiderarlo
altrimenti.
E per tornare al lavoro dorico, dico che la colonna si fa di sette teste
d'altezza et il suo zoccolo ha da essere poco manco d'un quadro e
mezzo di altezza, e larghezza un quadro, facendoli poi sopra le sue
cornici e di sotto la sua fascia col bastone e due piani, secondo che
tratta Vitruvio; e la sua base e capitello tanto d'altezza una quanto
l'altra, computando del capitello dal collarino in su; la cornice sua col