Page 52 - Giorgio Vasari
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Cap. III. De' cinque ordini d'architettura: rustico, dorico, ionico, corinto, composto,
               e del lavoro tedesco.


               Il  lavoro  chiamato  rustico  è  più  nano  e  di  più  grossezza  che  tutti
               gl'altri ordini, per essere il principio e fondamento di tutti, e si fa nelle
               modanature delle cornici più semplici, e per conseguenza più bello,

               così ne' capitelli e base come in ogni suo membro. I suoi zoccoli, o
               piedistalli  che  gli  vogliam  chiamare,  dove  posano  le  colonne,  sono
               quadri di proporzione, con l'avere da piè la sua fascia soda, e così

               un'altra  di  sopra  che  lo  ricinga  in  cambio  di  cornice.  L'altezza  della
               sua colonna si fa di sei teste, a imitazione di persone nane ed atte a
               regger  peso;  e  di  questa  sorte  se  ne  vede  in  Toscana  molte  logge
               pulite et alla rustica con bozze e nicchie fra le colonne, e senza, e
               così molti portichi, che gli costumarono gli antichi nelle lor ville; et in

               campagna  se  ne  vede  ancora  molte  sepolture,  come  a  Tigoli  et  a
               Pozzuolo.  Servironsi  di  questo  ordine  gli  antichi  per  porte,  finestre,
               ponti, acquidotti, erarii, castelli, torri, e rocche da conservar munizioni

               et artiglieria, e porti di mare, prigioni e fortezze, dove si fa cantonate
               a  punte  di  diamanti  et  a  più  faccie,  bellissime.  E  queste  si  fanno
               spartite in vari modi, cioè o bozze piane per non far con esse scala
               alle  muraglie,  perché  agevolmente  si  salirebbe  quando  le  bozze
               avesseno,  come  diciamo  noi,  troppo  aggetto,  o  in  altre  maniere,

               come  si  vede  in  molti  luoghi  e  massimamente  in  Fiorenza  nella
               facciata dinanzi e principale della cittadella maggiore, che Alessandro
               primo duca di Fiorenza fece fare; la quale per rispetto dell'impresa de'

               Medici è fatta a punte di diamante e di palle schiacciate, e l'una e
               l'altra di poco rilievo. Il qual composto tutto di palle e di diamanti,
               uno allato all'altro, è molto ricco e vario, e fa bellissimo vedere. E di
               questa opera n'è molto per le ville de' Fiorentini, portoni, entrate, e
               case  e  palazzi  dove  e'  villeggiono,  che  non  solo  recano  bellezza  et

               ornamento infinito a quel contado, ma utilità e commodo grandissimo
               ai cittadini. Ma molto più è dotata la città di fabriche stupendissime,
               fatte di bozze, come quella di casa Medici, la facciata del palazzo de'

               Pitti, quello degli Strozzi, et altri infiniti. Questa sorte di edificii tanto
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