Page 48 - Giorgio Vasari
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scorgendo in alcun luogo le commettiture, può conoscer ognuno
agevolmente quanto possiamo servirci di questa sorte pietra. Ma
quello che trapassa ogni maraviglia è, che avendo fatto di questa
pietra la volta d'una delle tre tribune del medesimo San Pietro, sono
commessi i pezzi di maniera, che non solo viene collegata benissimo
la fabrica con varie sorti di commettiture, ma pare, a vederla da
terra, tutta lavorata d'un pezzo.
Ècci un'altra sorte di pietre che tendono al nero, e non servono agli
architettori se non a lastricare tetti. Queste sono lastre sottili
prodotte a suolo a suolo dal tempo e dalla natura per servizio degli
uomini, che ne fanno ancora pile, murandole talmente insieme, che
elle commettino l'una ne l'altra, e le empiono d'olio secondo la
capacità de' corpi di quelle e sicurissimamente ve lo conservano.
Nascono queste nella riviera di Genova in un luogo detto Lavagna, e
se ne cavano pezzi lunghi X braccia; e i pittori se ne servono a
lavorarvi su le pitture a olio; perché elle vi si conservano su molto più
lungamente che nelle altre cose, come al suo luogo si ragionerà ne'
capitoli della pittura.
Aviene questo medesimo de la pietra detta piperno, da molti detta
preperigno; pietra nericcia e spugnosa come il trevertino, la quale si
cava per la campagna di Roma, e se ne fanno stipiti di finestre e
porte in diversi luoghi, come a Napoli et in Roma; e serve ella ancora
a' pittori a lavorarvi su a olio, come al suo luogo racconteremo. È
questa pietra alidissima et ha anzi dell'arsiccio che no.
Cavasi ancora in Istria una pietra bianca livida, la quale molto
agevolmente si schianta; e di questa sopra di ogni altra si serve non
solamente la città di Vinegia, ma tutta la Romagna ancora,
facendone tutti i loro lavori e di quadro e d'intaglio; e con sorte di
stromenti e ferri più lunghi che gli altri la vanno lavorando,
massimamente con certe martelline andando secondo la falda della
pietra, per essere ella molto frangibile. E di questa sorte pietra ne ha
messo in opera una gran copia messer Iacopo Sansovino, il quale ha
fatto in Vinegia lo edificio dorico della Panatteria, et il toscano alla
Zecca in sulla piazza di San Marco. E così tutti i lor lavori vanno
facendo per quella città, e porte, finestre, cappelle et altri ornamenti