Page 50 - Giorgio Vasari
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quantità, più che in alcuno altro luogo sia stato fatto già mai, n'ha
fatto mettere Sua Eccellenza nella strada de' Magistrati che fa
condurre col disegno et ordine di Giorgio Vasari Aretino. Vuole questa
sorte di pietra il medesimo tempo a esser lavorata che il marmo; et è
tanto dura, che ella regge all'acqua e si difende assai dall'altre
ingiurie del tempo.
Fuor di questa n'è un'altra specie ch'è detta pietra serena, per tutto il
monte, ch'è più ruvida e più dura e non è tanto colorita, che tiene di
specie di nodi della pietra, la quale regge all'acqua, al ghiaccio, e se
ne fa figure et altri ornamenti intagliati. E di questa n'è la Dovizia,
figura di man di Donatello in su la colonna di Mercato Vecchio in
Fiorenza; così molte altre statue fatte da persone eccellenti non solo
in quella città ma per il dominio.
Cavasi per diversi luoghi la pietra forte, la qual regge all'acqua, al
sole, al ghiaccio, et a ogni tormento e vuol tempo a lavorarla, ma si
conduce molto bene, e non v'è molte gran saldezze. Della qual se n'è
fatto e per i Gotti e per i moderni i più belli edifici che siano per la
Toscana, come si può vedere in Fiorenza nel ripieno de' due archi che
fanno le porte principali dell'oratorio d'Orsanmichele, i quali sono
veramente cose mirabili e con molta diligenza lavorate. Di questa
medesima pietra sono similmente per la città, come s'è detto, molte
statue et armi, come intorno alla fortezza et in altri luoghi si può
vedere. Questa ha il colore alquanto gialliccio con alcune vene di
bianco sottilissime che le danno grandissima grazia; e così se n'è
usato fare qualche statua ancora, dove abbiano a essere fontane,
perché reggano all'acqua. E di questa sorte pietra è murato il palagio
de' Signori, la Loggia, Orsanmichele, et il didentro di tutto il corpo di
S. Maria del Fiore, e così tutti i ponti di quella città, il palazzo de' Pitti
e quello degli Strozzi. Questa vuol esser lavorata con le martelline,
perch'è più soda; e così l'altre pietre su dette vogliono esser lavorate
nel medesimo modo che s'è detto del marmo e dell'altre sorti di
pietre. Imperò, non ostante le buone pietre e le tempere de' ferri, è
di necessità l'arte, intelligenza e giudicio di coloro che le lavorano;
perché è grandissima differenza negli artefici, tenendo una misura
medesima da mano a mano, in dar grazia e bellezza all'opere che si