Page 44 - Giorgio Vasari
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colore. Cavansi ancora altre specie di marmi, che son chiamati
cipollini e saligni e campanini e mischiati, e per lo più una sorte di
marmi bianchissimi e lattati, che sono gentili et in tutta perfezzione
per far le figure. E vi s'è trovato da cavare saldezze grandissime, e se
n'è cavato ancora a' giorni nostri pezzi di nove braccia per far giganti,
e d'un medesimo sasso ancora se ne sono cavati a' tempi nostri due,
l'uno fu il Davitte che fece Michelagnolo Buonarroto, il quale è alla
porta del palazzo del Duca di Fiorenza, e l'altro, l'Ercole e Cacco, che
di mano del Bandinello sono, all'altro lato della medesima porta. Un
altro pezzo ne fu cavato, pochi anni sono, di braccia nove, perché il
detto Baccio Bandinello ne facesse un Nettuno per la fonte che il
Duca fa fare in piazza. Ma essendo morto il Bandinello, è stato dato
poi all'Ammannato, scultore eccellente, perché ne faccia similmente
un Nettuno. Ma di tutti questi marmi quelli della cava detta del
Polvaccio, ch'è nel medesimo luogo, sono con manco macchie e
smerigli, e senza que' nodi e noccioli che il più delle volte sogliono
esser nella grandezza de' marmi, e recar non piccola difficultà a chi
gli lavora, e bruttezza nell'opere, finite che sono le statue.
Si sono ancora, dalle cave di Serravezza in quel di Pietrasanta, avute
colonne della medesima altezza, come si può vedere una, di molte
che avevano a essere, nella facciata di San Lorenzo di Firenze, quale
è oggi abbozzata fuor della porta di detta chiesa, dove l'altre sono
parte alla cava rimase e parte alla marina.
Ma tornando alle cave di Pietrasanta, dico che in quelle
s'essercitarono tutti gli antichi, et altri marmi che questi non
adoperarono, per fare que' maestri che furon sì eccellenti le loro
statue; essercitandosi di continuo, mentre si cavavono le lor pietre
per far le loro statue, in fare ne' sassi medesimi delle cave, bozze di
figure; come ancora oggi se ne veggono le vestigia di molte in quel
luogo. Di questa sorte, adunque, cavano oggi i moderni le loro
statue, e non solo per il servizio della Italia, ma se ne manda in
Francia, in Inghilterra, in Ispagna, e in Portogallo. Come appare oggi
per la sepoltura fatta in Napoli da Giovan da Nola, scultore
eccellente, a don Pietro di Toledo viceré di quel regno; che tutti i
marmi gli furon donati e condotti in Napoli dal signor duca Cosimo de'