Page 40 - Giorgio Vasari
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grande.  Conciò  sia  che  di  serpentino  non  si  è  mai  veduto  opera
               alcuna di maggior pezzo di braccia tre per ogni verso; e sono state
               tavole e pezzi di pavimenti. Si è trovato ancora qualche colonna, ma
               non molto grossa né larga, e similmente alcune maschere e mensole
               lavorate, ma figure non mai. Questa pietra si lavora nel medesimo

               modo che si lavora il porfido.

               Più tenera poi di questa è il cipollaccio, pietra che si cava in diversi
               luoghi, il quale è di color verde acerbo e gialletto, et ha dentro alcune
               macchie  nere  quadre  picciole  e  grandi,  e  così  bianche,  alquanto
               grossette; e si veggono di questa sorte in più luoghi colonne grosse e

               sottili, e porte et altri ornamenti, ma non figure. Di questa pietra è
               una  fonte  in  Roma  in  Belvedere,  cioè  una  nicchia  in  un  canto  del
               giardino, dove sono le statue del Nilo e del Tevere; la quale nicchia
               fece  far  papa  Clemente  Settimo  col  disegno  di  Michelagnolo  per

               ornamento d'un fiume antico, acciò in questo campo fatto a guisa di
               scogli apparisce, come veramente fa, molto bello. Di questa pietra si
               fanno ancora, segandola, tavole, tondi, ovati et altre cose simili, che
               in  pavimenti  e  altre  forme  piane  fanno  con  l'altre  pietre  bellissima

               accompagnatura  e  molto  vago  componimento.  Questa  piglia  il
               pulimento  come  il  porfido  et  il  serpentino,  et  ancora  si  sega  come
               l'altre sorti di pietra dette di sopra, e se ne trovano in Roma infiniti
               pezzi sotterrati nelle ruine che giornalmente vengono a luce; e delle

               cose  antiche  se  ne  sono  fatte  opere  moderne,  porte,  et  altre  sorti
               d'ornamenti,  che  fanno,  dove  elle  si  mettono,  ornamento  e
               grandissima bellezza.

               Ècci  un'altra  pietra  chiamata  mischio  dalla  mescolanza  di  diverse
               pietre congelate insieme e fatte tutt'una dal tempo e dalla crudezza
               dell'acque.  E  di  questa  sorte  se  ne  trova  copiosamente  in  diversi

               luoghi, come ne' monti di Verona, in quelli di Carrara, et in quei di
               Prato in Toscana, e ne' monti dell'Imprunetta nel contado di Firenze.
               Ma i più begli e' migliori si sono trovati, non ha molto, a S. Giusto a
               Monterantoli lontano da Fiorenza cinque miglia; e di questi me n'ha

               fatto il signor duca Cosimo ornare tutte le stanze nuove del palazzo in
               porte e camini, che sono riusciti molto belli; e per lo giardino de' Pitti
               se  ne  sono  dal  medesimo  luogo  cavate  colonne  di  braccia  sette,
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