Page 28 - Giorgio Vasari
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onore  si  appartiene  alla  pittura.  Agli  scultori  bastano  le  seste  o  le
               squadre  a  ritrovare  e  riportare  tutte  le  proporzioni  e  misure  che
               eglino hanno di bisogno; a' pittori è necessario, oltre al sapere ben
               adoperare  i  sopradetti  strumenti,  una  accurata  cognizione  di
               prospettiva,  per  avere  a  porre  mille  altre  cose,  che  paesi  o

               casamenti;  oltra  che  bisogna  aver  maggior  giudicio  per  la  quantità
               delle figure in una storia, dove può nascer più errori, che in una sola
               statua. Allo scultore basta aver notizia delle vere forme e fattezze de'

               corpi  solidi  e  palpabili  e  sottoposti  in  tutto  al  tatto,  e  di  quei  soli
               ancora  che  hanno  chi  gli  regge.  Al  pittore  è  necessario  non  solo
               conoscere  le  forme  di  tutti  i  corpi  retti  e  non  retti,  ma  di  tutti  i
               trasparenti  et  impalpabili;  et  oltra  questo  bisogna  ch'e'  sappino  i
               colori che si convengono a' detti corpi, la multitudine e la varietà de'

               quali, quanto ella sia universalmente e proceda quasi in infinito, lo
               dimostrano  meglio  che  altro  i  fiori  et  i  frutti  oltre  a'  minerali;
               cognizione sommamente difficile ad acquistarsi ed a mantenersi per

               la infinita varietà loro.
               Dicono  ancora,  che  dove  la  scultura,  per  l'inobbedienza  et

               imperfezzione della materia, non rappresenta gli affetti dell'animo, se
               non  con  il  moto,  il  quale  non  si  stende  però  molto  in  lei,  e  con  la
               fazione stessa de' membri, né anche tutti i pittori gli dimostrano con
               tutti i moti, che sono infiniti, con la fazione di tutte le membra, per

               sottilissime che elle siano, ma che più? con il fiato stesso e con gli
               spiriti della vista. E che a maggiore perfezzione del dimostrare non
               solamente le passioni e gl'effetti dell'animo, ma ancora gl'accidenti a
               venire, come fanno i naturali, oltre alla lunga pratica dell'arte bisogna

               loro aver una intera cognizione d'essa fisionomia; della quale basta
               solo  allo  scultore  la  parte  che  considera  la  quantità  e  forma  de'
               membri, senza curarsi della qualità de' colori, la cognizione de' quali,
               chi giudica dagli occhi conosce quanto ella sia utile e necessaria alla

               vera  imitazione  della  natura  alla  quale  chi  più  si  accosta  è  più
               perfetto. Appresso soggiungono che, dove la scultura levando a poco
               a poco in un medesimo tempo dà fondo et acquista rilievo a quelle
               cose che hanno corpo di loro natura, e servesi del tatto e del vedere,

               i pittori in due tempi danno rilievo e fondo al piano con l'aiuto di un
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