Page 15 - Il Perugino
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dipinto.
Altri esempi sono l'Apparizione della Vergine a san Bernardo,
la Madonna col Bambino tra i santi Giovanni Battista e
Sebastiano o il Polittico Albani Torlonia, quest'ultimo dipinto
per Roma, dove le arcate del portico si moltiplicano anche sugli
scomparti laterali.
Nel frattempo entrò nei circoli laurenziani, dove la sua pittura
idealmente armonica non poteva che essere apprezzata per le
stringenti analogie con la filosofia dell'Accademia neoplatonica.
Per lo stesso Lorenzo il Magnifico dovette dipingere la tavola
con Apollo e Dafni (1495-1500), conservata al Louvre.
Il tema mitologico, fruibile solo da un pubblico di specialisti a
causa delle complesse allegorie, alludeva al nome del
committente Lorenzo (Dafni in greco si traduce Laurus, cioè
"Laurentius", Lorenzo) e alla sua vocazione alle arti e alla
musica patrocinate da Apollo.
Le figure, immerse in un paesaggio di pacata armonia, sono
dolcemente tornite, e citano opere classiche: se l'Apollo si rifà
all'Hermes di Prassitele, Dafni si rifà all'Ares di Lisippo.
Ormai la sua bottega fiorentina superava in fama anche quelle
dei migliori pittori locali, come Sandro Botticelli, Filippino
Lippi e Domenico Ghirlandaio, ricevendo anche richieste da
altri principati in cui la sua fama si andava allargando.
La crisi innescata dalla morte di Lorenzo il Magnifico e dal
ripristino della Repubblica fiorentina infervorata dalle prediche
di Girolamo Savonarola probabilmente colpirono solo in
maniera indiretta Perugino, senza un netto stacco della sua arte
tra i modi prima e dopo i drammatici eventi degli anni novanta
del Quattrocento.
La sua arte dopotutto era già adattata ai dettami di semplicità,
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