Page 10 - Il Perugino
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produzione.
In quest'opera all'uso della linea appreso a Firenze, unì
un'illuminazione tersa, derivata da Piero della Francesca.
L'opera fece da modello per numerose repliche per la devozione
privata: se ne conoscono una al National museum di Stoccolma,
una frammentaria all'Ermitage di San Pietroburgo, una al
Louvre (1490), una nella chiesa di San Sebastiano a Panicale
(1505) e una nella chiesa di San Francesco al Prato a Perugia
(1518).
A questa fase appartengono varie Vergini disseminate in
numerosi musei europei, molte delle quali per lungo tempo in
passato erano state attribuite al Verrocchio.
In tutte si individua una mescolanza delle influenze trasmesse al
Perugino dai suoi due maestri.
Raggiunta presto una notevole fama, venne chiamato a Roma
dal 1479, dove dipinse l'abside della cappella della Concezione,
nel coro della Basilica vaticana per papa Sisto IV, opera
distrutta nel 1609 quando fu dato avvio alla ricostruzione della
basilica.
Da documenti d'archivio si sa che il ciclo rappresentava la
Madonna col Bambino in una mandorla, affiancata dai santi
Pietro, Paolo (nell'atto di presentarle papa Sisto), Francesco e
Antonio da Padova.
Il lavoro dovette riscuotere un notevole successo, tanto che il
papa incaricò poco dopo Perugino di decorare la parete di fondo
della Cappella Sistina, venendogli presto affiancati per
interessamento di Lorenzo de' Medici, a partire dall'estate del
1481, un gruppo dei migliori pittori fiorentini tra cui Botticelli,
Ghirlandaio e Cosimo Rosselli, coi rispettivi collaboratori.
Perugino, che si avvaleva come collaboratore di Pinturicchio,
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