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Il Perugino
Pietro di Cristoforo Vannucci, noto come il Perugino o come
Pietro Perugino (Città della Pieve, 1445 circa – Fontignano,
1523), è stato uno dei più importanti pittori del Rinascimento
italiano.
Titolare in contemporanea di due attivissime botteghe, a Firenze
e a Perugia, fu per un paio di decenni il più noto e influente
pittore italiano.
Fuse insieme la luce e la monumentalità di Piero della
Francesca con il naturalismo e i modi lineari di Andrea del
Verrocchio, filtrandoli attraverso i modi gentili della pittura
umbra.
Fu maestro di Raffaello.
Contrariamente a quanto afferma Vasari, la famiglia Vannucci
era una delle più importanti e ricche di Castel della Pieve.
La data di nascita è sconosciuta e, tramite la menzione che ne
fanno Vasari e Giovanni Santi dell'età alla data della morte,
viene fatta oscillare tra il 1445 e il 1452.
Non si conosce alcuna produzione giovanile nella sua cittadina
di origine.
La sua formazione, dopo un primo contatto con la realtà
artistica perugina, avvenne, secondo quanto scrive Giorgio
Vasari, con lo studio delle maggiori opere di Piero della
Francesca.
Perugia dopotutto, nella seconda metà del Quattrocento, viveva
una vitale stagione artistica, con cospicue somme di denaro che
alimentavano importanti opere sia pubbliche che private.
Lavorarono a Perugia in quegli anni, oltre a Piero, Domenico
Veneziano, Beato Angelico e Benozzo Gozzoli.
Sulla scia di questi esempi i pittori locali, tra i quali spiccava
Benedetto Bonfigli, avevano sviluppato una pittura luminosa e
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