Page 72 - La passione di Artemisia
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David di Donatello? Anche le sue braccine, che un giorno avrebbero retto
uno scalpello da scultore, si tendevano ogni volta che veniva condotto di
fronte a una statua? Chissà quanti anni avevo, quando mio padre mi
mostrò per la prima volta i quadri di Roma. Avevo guardato con avidità i
colori e le forme?
Pietro e io dipingevamo fianco a fianco, con Palmira che sgattaiolava tra
le gambe dei nostri cavalletti. Quando cominciò a camminare, inciampò nel
cavalletto di Pietro, che le si rovesciò addosso con fragore. Si mise a urlare
e accorremmo. «Buona, Palmira. Va tutto bene. La mamma è qui e anche
papà». Il corpicino era scosso dai singhiozzi e me la strinsi al petto, con un
leggero senso di impotenza.
Pietro le stringeva i piedini nudi.
Il giorno seguente costruì una struttura di protezione, un palo girevole
dal pavimento al soffitto, con una sbarra laterale all'altezza della vita di
Palmira. Quando la legavamo alla sbarra laterale, ne era sostenuta e poteva
sgambettare girando in tondo, senza starci tra i piedi mentre lavoravamo,
pur rimanendo con noi. Fui talmente commossa da quello che Pietro aveva
fatto che lo volli scrivere a suor Graziella e suor Paola. Ai miei occhi era
come se avesse ammesso che potevo essere madre e pittrice. Non molte
donne potevano dire la stessa cosa dei loro mariti.
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