Page 40 - La passione di Artemisia
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convento come postulante».

              «Una volta hai detto che non si dovrebbe entrare in convento senza una
          vocazione».
              «Sì. E' vero. Ma non ho detto quando l'ho capito».

              «Oh». Questo cambiava tutto quello che sapevo di lei.
              «Avevi figli?»
              «No. Il nostro matrimonio è durato solo cinquecentoventisei giorni».
              «Come mai è morto così giovane?»
              «Mi  vuoi  far  raccontare  tutto,  vero?  Ebbene,  cominciamo  la  lezione

          allora».
               Poggiò il secchio, il bruschino e gli stracci sui gradini della sacrestia e si
          mise seduta. Mi fece cenno di fare lo stesso.

               Ne  fui  sorpresa,  perché  era  una  cosa  irrispettosa.  Attraverso  la  gonna
          sentivo il freddo della pietra.
               I  suoi  occhi,  cangianti  dal  verde  oliva  al  grigio,  con  pagliuzze  color
          ambra, parvero farsi più profondi, come se tornassero a vedere molte cose.
          «Amavo  mio  marito  e  in  sua  presenza  mi  pareva  di  vivere  il  paradiso  in

          terra. Aveva un'amante.
               Mi  piace  pensare,  anche  adesso,  che  fosse  qualcuna  che  conosceva
          prima di sposarmi, ma forse non era così. Io mi sentivo viva solo quando

          mi  toccava  e  aspettavo,  quasi  trattenendo  il  respiro,  la  successiva  parola
          tenera».
              «Hai smesso di amarlo?»
              «No. Se è vero amore, non cambia anche se scopri un'amante.
               Tutto  -  mangiare,  dormire,  stare  svegli,  guardare  la  pioggia  -  tutto  si

          copre d'un velo perché sai. Si fanno ancora delle passeggiate in campagna e
          ci sono ancora notti d'amore, ma sono oscurate dalle parole non dette».
              «E allora, che è successo?»

               Graziella immerse lo straccio nel secchio d'acqua sporca, torcendolo con
          un'energia che non le avevo mai conosciuta.
              «Il marito della sua amante lo scoprì e lo ammazzò.
               Lo trascinò dentro il Tevere, dove sempre finiscono gli uomini di quel
          tipo». Abbassò lo sguardo sull'acqua grigia.

              «Una perdita enorme come l'Egitto», bisbigliò.
              «Non avevo idea. Sembravi così... serena».
              «Ci si può arrivare». Si alzò in piedi e sollevò il secchio, il bruschino e

          gli stracci. «Torno subito. Aspettami nella terza cappella sulla destra». Me
          la  indicò.  «C'è  l'affresco  di  Giovanni  da  Volterra  con  l'Assunta.  Guardalo
          bene. Ho appena saputo che la figura in piedi a destra con il lungo lucco
          rosso è Michelangelo».
               E' stata sposata, pensai mentre percorrevo la navata.  La conoscevo da



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