Page 34 - La passione di Artemisia
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morivano come formiche, formiche che morivano come eserciti - che
grande pietà. Cose più importanti della mia vita erano accadute qui, e anche
meno importanti.
Mi ricordai di una storia legata a questo luogo, segnato da una
cappellina in cui è conservata la pietra con le impronte dei piedi di Cristo,
che mi aveva raccontato suor Graziella. Pietro, scappando da Roma, aveva
incontrato Cristo che camminava verso di lui e gli aveva chiesto: «Domine,
quo vadis?» e Cristo gli aveva risposto: «Vado a Roma a farmi crocifiggere
una seconda volta». Pietro si era vergognato ed era tornato sui suoi passi,
per affrontare il martirio.
Anch'io dovevo tornare. Chiusi gli occhi e respirai più lentamente, per
lasciare che questa nuova verità prendesse corpo e trovasse un angolo
dentro di me per mettere radici: quanto mi stava indurendo il mondo.
Graziella mi aveva detto che forse avrei dovuto attendere che la mia
Susanna e i vecchioni diventasse famosa, perché a Roma si capisse la mia
innocenza. Ma avrebbe potuto non diventare mai famosa. Sputai sul
ciottolo per toglierne il velo di polvere e guardai le pietre impolverate della
strada, cercando i passi di Pietro.
Invece di andare a casa andai al convento di Trinità dei Monti e trovai
suor Graziella che puliva dalle erbacce il suo orto dei semplici dietro il
chiostro. Mi piegai per aiutarla, anche se non sapevo distinguere con
certezza le piante curative dalle erbacce. Non mi chiese del processo. La sua
calma mi aiutò a ritrovare la serenità. Infine domandai: «Nella storia di
Susanna, che ne è stato dei vecchi? Quando Susanna oppose resistenza e
loro diffusero la falsa calunnia del suo adulterio...?»
«Dovette subire un processo e fu gettata in prigione, perché i vecchi
dichiararono di averla vista fornicare in un giardino con un giovane». Suor
Graziella si sedette appoggiando la schiena a una bassa cassetta di legno e
si pulì le mani. «Venne condannata a morte ma, all'ultimo momento,
Daniele chiese a ciascun vecchio separatamente di dire sotto quale albero
del giardino aveva commesso adulterio.
Uno dei vecchi disse che era una quercia e l'altro che era un lentisco.
Era la dimostrazione che almeno uno dei due stava mentendo. Furono
messi entrambi a morte per falsa testimonianza».
«E così Susanna si salvò?»
«Sì». Suor Graziella fece un mucchio di tutte le erbacce e ci lavammo le
mani nella fontana di pietra. «E tu? A te che è successo?»
«Non c'è stato un Daniele. Dovrò aspettare che la mia Susanna diventi
famosa».
Le sfuggì un accenno di sospiro e aggrottò le sopracciglia scure. Arricciò
la bocca in un'espressione sgradevole e sporse la mascella più di quanto le
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