Page 225 - La passione di Artemisia
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carità non giunge facilmente. Viene naturale quando mettiamo da parte i

          nostri aspetti infantili, così che possiamo guardare faccia a faccia».
              Annuii, ancora incerta se sarei riuscita a fare una cosa del genere.
               Fece un cenno con la testa in direzione dell'orto dei semplici. «Dillo a

          lei, cara».
              «Lo lascio fare a te».
               Tornammo verso l'edificio e Paola si fermò. «Una cosa Graziella voleva
          che tu sapessi. Che ha pregato per Galilei».
              «Sapevo che l'avrebbe fatto».

              «Era  imprigionato  proprio  lì»,  indicò  oltre  il  muro  di  cinta,  «a  Villa
          Medici,  tranne  nel  periodo  in  cui  il  Santo  Uffizio  lo  ha  rinchiuso  in  una
          cella.  In  seguito  è  stato  mandato  nel  convento  di  Santa  Maria  Sopra

          Minerva». Abbassò la voce. «Non ti preoccupare, Artemisia, ora ci sono io a
          pregare per lui».
              «Grazie».
               Mai come allora mi era stato tanto difficile mettere un piede appresso
          all'altro.  Dover  uscire  attraversando  il  chiostro,  rivedere  ogni  crepa  del

          muro che Graziella conosceva come le vene del dorso della propria mano.
          Lentamente,  fino  al  portone,  e  poi  la  chiave  scura  in  mano  a  Paola,  lo
          strumento  che  aveva  permesso  a  Graziella  di  amare  il  mondo  e  di

          abbandonarlo.
              «Un'altra  cosa»,  mi  disse  Paola  sulla  porta.  «Quando  è  spirata,  è
          scivolata tra le braccia del Signore in silenzio.
               Con  serenità,  finalmente.  Credo  che  in  quel  momento  abbia  visto  la
          Città di Dio e le sia parsa meravigliosa. Piena di cupole, di guglie e loggiati,

          con angeli di marmo».
              «Come lo sai?»
               Il  mento  le  tremò.  «Ha  emesso  un  piccolo,  dolce  sospiro,  appena  un

          respiro. Ha aperto gli occhi, erano lucenti.
              E poi è spirata».



























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