Page 222 - La passione di Artemisia
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«Dopo, per un po', stava meglio».

              Mi sentivo mancare e mi ressi alla panca con le mani.
              Tentai di comprendere la vastità del suo desiderio struggente e gli effetti
          del modo in cui avevo alimentato quella passione.

              «Perché non me lo hai scritto?»
              «Perdonami, Artemisia. Non ci sono riuscita».
              «Come faceva a uscire?»
               Paola  tormentava  il  suo  rosario.  «La  notte  la  sentivo  piangere.  Dei
          singhiozzi rotti, violenti. Tentava di soffocarli.

               Non sopportavo di sentirla così». Nella sua voce lessi una sfumatura di
          difesa.  «Era  la  mia  migliore  amica  da  vent'anni.  Lo  spirito  più  puro  che
          abbia mai conosciuto.

              Come potevo negarle questo?»
              «Così l'hai lasciata uscire?»
              Piegò la testa. «Pregavo ogni istante, per tutto il tempo che era fuori».
              «E stavi sveglia per farla rientrare?»
               Dalle  sue  labbra  pallide  eruppe  un  grido.  «Il  giorno  stesso  ho  fatto

          penitenza e da allora ogni giorno».
              «La peste... e tu non hai preso il contagio».
              «Non  per  mia  volontà.  Avrei  preferito  morire  al  suo  posto»,  disse

          piangendo.
              «Non volevo fartene una colpa», dissi in un soffio. L'abbracciai e lasciai
          che piangesse sul mio petto. «Pensavo solo che è strano».
              «Il  Signore  ha  ritenuto  di  castigarmi  con  l'insonnia  e  con  crudeli
          rimorsi».

               Il  mio  petto  era  come  gravato  da  un  peso.  «Non  sei  tu  l'unica
          responsabile».
              «Ha visto la Pietà di Michelangelo», disse Paola con un residuo del suo

          solito  entusiasmo,  alzando  la  testa.  «E  il  nuovo  baldacchino  di  Bernini
          sull'altare di San Pietro.
               Pensa, è alto come un edificio di otto piani. E il soffitto affrescato da tuo
          padre».
              «Santo cielo, ha voluto vedere anche quello, per me.

              Allora è dovuta uscire di giorno».
              «Tra l'ora terza e l'ora sesta».
              «E' stata messa in punizione?»

              «Per  lungo  tempo  non  lo  seppe  nessuno,  finché  usciva  di  notte,  ma
          quando iniziò a uscire di giorno venne scoperta.
               Veniva punita con la reclusione e col silenzio, ma questo le permetteva
          di ripensare in privato a ogni dettaglio di quello che aveva visto. Dopo era
          sempre molto serena».



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