Page 21 - La passione di Artemisia
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dietro qualche epiteto. Giunta quasi in cima al colle, rallentai il passo e
raggiunsi i campanili gemelli di Trinità dei Monti. Col respiro affannoso,
girai di fianco alla chiesa e salii la lunga scalinata adiacente, che portava al
convento. Tirai la corda del campanello.
Sapevo che sarebbe venuta ad aprire suor Paola. Essendo una delle
poche monache italiane di questo convento francese, era suo compito
aprire la porta, vendere le erbe medicinali che le monache coltivavano e
comunicare con il mondo esterno.
«Oh, Artemisia! Che bello vederti». Il suo sorriso mi ricordava sempre
quello birichino di Cupido nei dipinti di soggetto classico, ma ora il suo
sguardo era attratto dalla mia espressione preoccupata.
«Stai bene?» le domandai.
Aprì il portone di legno scricchiolante per farmi entrare nella piccola
anticamera. «Come Dio vuole, che per me va benissimo». La sua voce
cresceva e diminuiva di tono come il canto di un uccello. Si respirava un
che di oltremondano nell'atmosfera del convento. Il mio respiro divenne
più lieve.
«E il giardino? Come va?»
«E' meraviglioso quest'estate. Vieni a vederlo. Il rosmarino e la
camomilla di suor Margherita sono in fiore e il mio iperico sta per
sbocciare. L'origano di suor Graziella è folto sugli steli e cresce a maggior
gloria di Dio».
Camminando dietro suor Paola attraverso la paglia sparsa sul
pavimento di lastre di pietra dei chiostri, notai che aveva i tacchi
consumati. Al di là delle mie difficoltà, quella visione malinconica mi fece
provare un senso di vergogna.
Papà avrebbe dovuto dare più denaro al convento, in quei pochi anni in
cui vi avevo vissuto dopo la morte della mamma.
«In cucina abbiamo perfino della lavanda messa a seccare.
Ha lo stesso profumo del Paradiso».
Traversammo il chiostro a stucco rosa e, dopo un corridoio, arrivammo
nel giardino. C'erano file di erbe medicinali in piena fioritura. Una monaca
che non conoscevo stava cogliendo dei fiori.
«E' meraviglioso. Deve avergli sorriso la Madonna», dissi.
«E poi procura un po' di denaro al convento», aggiunse suor Paola con
aria maliziosa, sollevando contemporaneamente le spalle, le sopracciglia e
le guance tonde.
«Attenta a queste pericolose incursioni nelle imprese mondane», dissi,
inalberando un'espressione severa.
Rise. «Oh, regalo le erbe medicinali alle persone che non possono
pagare. La vera ricompensa viene dal Signore».
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