Page 26 - La passione di Artemisia
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capacità di perdonare e che non dovevo aver paura.
Mi raccontò che l'angelo era andato dalla Vergine e le aveva detto: «Non
temere, Maria, perché tu hai trovato favore presso Dio». Suor Paola mi
disse che anch'io avevo trovato favore presso Dio, perché ero contrita e poi
mi insegnò il Magnificat. Ripetendo le parole per imprimerle nella
memoria, le avevo sentite penetrare in me fin nel profondo, dove sgorgava
il sangue. La mia anima magnifica il Signore, come l'anima di Maria. La
mia anima, per quanto piccola, rende il Signore ancor più magnifico per
qualche cosa che avevo da offrire. Forse era questo che intendeva dire oggi
Graziella quando parlava della mia vocazione.
A quest'ora tarda del giorno, il ponentino rinfrescava l'aria plumbea e
mi arruffava i capelli e lo immaginai venire direttamente dalla Spagna,
sfiorando il Mediterraneo e risalendo la valle del Tevere, per darmi gioia
qui in alto, al di sopra del calore pulsante della città. Qui l'asprezza della
città non poteva schiacciarmi. Dalla piazza ai piedi del colle si diramavano
tre strade in diverse direzioni. Diritta davanti a me si allungava via dei
Condotti, affiancata da edifici a quattro piani, color pesca pallido e ocra
romano.
Più lontano la strada si restringeva e le case si abbassavano, come mi
aveva mostrato Agostino insegnandomi la prospettiva, finché infine strada
e case si univano insieme in un lontano punto di fuga.
Perché avevo pensato a lui? Scesi per il sentiero scosceso e mi immersi
nella confusione delle strade e della gente.
Quando svoltai per via della Croce, vidi una donna che non conoscevo in
attesa accanto a casa nostra. Era impettita come una guardia svizzera,
vestita di verde scuro e con uno scialle nero. Come le fui vicina, mi disse in
un roco bisbiglio: «Non amarlo».
Un'altra seminatrice di scandalo. Le girai le spalle e lei mi seguì fin sulla
porta. Camminavo con la schiena dritta e lo sguardo fisso davanti a me.
«Sono la sorella di Agostino», mi disse. «Ascoltami».
Mi fermai.
Mi venne vicina. «Oggi ho visto che cosa ti hanno fatto in tribunale. Mi
dispiace».
Guardai in giro per vedere se qualcuno stesse ascoltando.
«Non amarlo», disse ancora.
«Amarlo!»
«E' stato un mascalzone sin dal giorno ch'è nato. Ha violentato una
donna a Lucca e così è stato costretto a sposarla».
«E' sposato?»
«La cosa non gli ha impedito di prendersi per amante la sorella di sua
moglie. E adesso ha ingaggiato due sicari per ammazzare quella stessa
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