Page 209 - La passione di Artemisia
P. 209

disegno.  Fu  un  momento  intimo  e  contemplativo  e,  nelle  settimane  che

          lavorò ai suoi studi preparatori, ci parlammo in tono sommesso.
               Un  pomeriggio,  mentre  Palmira  stava  dipingendo  e  io  posavo  per  lei,
          sentimmo battere alla porta. Palmira la socchiuse appena e sporse la mano.

              «Era un corriere», disse porgendomi una lettera.
               Recava il sigillo della Posta Reale d'Inghilterra. Sull'esterno del plico, in
          inglese, era scritto The Queen's House, Greenwich. Lo ruppi con il manico
          di un pennello. Era la scrittura di mio padre. La scorsi con gli occhi.
               Carissima Artemisia, Porzia Stiattesi mi ha scritto che sei a Napoli. Sto

          lavorando sodo al soffitto del salone della Casa della Regina a Greenwich,
          vicino  a  Londra.  E'  un'Allegoria  della  Pace  e  delle  Arti  sotto  la  Corona
          Britannica, fatta a "quadro riportato".

               Se vuoi, qui c’è lavoro per te. Re Carlo mi chiede di pregarti di venire
          immediatamente. La corte degli Stuart mi e amica. C'è qualcuno che parla
          italiano. Inigo Jones, l'architetto reale, ha trascorso alcuni anni nelle nostre
          città. La Corte ti accoglierebbe bene, e anch'io. Nella speranza di ricevere un
          "sì" di tua mano, riservo la figura della Forza per te.

              Il tuo amorevole padre Orazio Gentileschi Sono solo.
               Lasciare  i  miei  committenti,  che  avevo  tanto  faticato  a  trovare?
          Strappare  Palmira da qualcuno che amava?  Non potevo farlo, non volevo

          farle questo di nuovo. Gettai la lettera nei tizzoni ardenti. La parola solo fu
          inghiottita da una lingua incandescente. Palmira mi guardò con curiosità.
              «Nulla di importante», dissi, e riassunsi la mia posa.
               Come la missiva fu ridotta in cenere, mi  sentii  risuonare  nella  mente
          alcune parole. Carissima... accoglierebbe bene.

              ..  sono  solo.  La  parola  carissima  mi  fece  provare  vergogna  per  aver
          distrutto la lettera senza almeno averla mostrata a Palmira.
               Solo  alcune  settimane  dopo,  mentre  stavamo  entrambe  dipingendo,

          arrivò un'altra lettera. Non aveva aspettato nemmeno il tempo che la mia
          risposta lo raggiungesse, se ne avessi inviata una.
               Mia  unica  e  amatissima  figlia  Artemisia,  sono  solo,  sto  morendo.
          Perdona un vecchio pazzo. Aiutami a finire.
               Papà  Il  cuore  mi  si  spezzò.  Solo  quella  parola,  papà,  risvegliò  in  me

          quello  che  avevo  creduto  morto  per  sempre.  Lo  rividi  mentre  mi  faceva
          volare,  reggendomi  per  le  braccia,  così  che  i  miei  piedi  non  toccavano
          nemmeno  l'erba  alta  lungo  la  via  Appia,  quando  andavamo  a  fare  le

          scampagnate.  Lo  rividi  piangere,  mentre  mi  diceva  che  la  mamma  era
          morta.
               Mentre ci stringevamo le mani, in ammirata contemplazione davanti ai
          capolavori  di  Roma.  Mentre  mi  insegnava  a  dipingere  i  simboli
          dall'Iconologia del Ripa. Mentre mi mostrava, ancora bambina, quali colori



                                                           209
   204   205   206   207   208   209   210   211   212   213   214