Page 207 - La passione di Artemisia
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applaudì assieme a Palmira e Andrea.
Ansante, mi appoggiai a una colonna. La contessa, sola al momento, era
in piedi dall'altra parte della sala.
«Sì, mi deve un favore», dissi a Francesco. «Perché non andate a vedere
se potete riscuoterlo?»
Obbediente, le si avvicinò e io mi girai da un'altra parte, in modo da non
dar l'idea di guardare.
Palmira, raggiante e con gli occhi sognanti, prese il braccio di Andrea
per fare un altro giro nel salone. Gli uomini la guardavano. Quando era
diventata una donna? Quelle lunghissime passeggiate lungo la baia, le
aveva fatte con Andrea? Dovevo essere stata cieca per non vedere le
occhiate che si scambiavano durante le udienze a corte. Era inconsapevole
come un agnellino sull'orlo di un precipizio, anche se sapeva che cos'è uno
stupro. Cominciai a preoccuparmi per lei.
Che altro potevo offrirle, oltre a metterla in guardia? La conoscenza dei
colori e le regole per creare la forma. L'apprezzamento della bellezza. Un
esempio di determinazione.
E amore. Soprattutto amore.
Dunque ora, a diciotto anni, proprio l'età in cui mi ero trovata a tremare
nell'aula del tribunale romano, lei era la regina del ballo: bella, sicura di sé,
pura, pronta per essere colta. Libera di operare le proprie scelte.
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