Page 83 - Il mercante d'arte di Hitler
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edizioni speciali dedicate alla guerra dei quotidiani di Dresda.
Anche il filologo romanzo Victor Klemperer e lo scrittore
Arnold Zweig sono inviati come delegati a Vilnius con il
compito di diffondere la cultura tedesca nei territori occupati.
Chi ancora non ha la nomea di un Dehmel, un Klemperer o uno
Zweig può sperare in una chiamata a Vilnius solo se prestando
servizio in guerra è stato ferito più volte, come Hildebrand
Gurlitt.
Il giovane finisce in un’unità che rappresenta «forse la
formazione meno militarizzata di tutto l’esercito», come più
tardi avrà modo di scrivere anche lo scrittore Sammy
Gronemann, che ne fa parte. Qui Gurlitt incontra il giornalista
Oskar Kühl, il drammaturgo Herbert Eulenberg, i pittori
espressionisti Magnus Zeller e Karl Schmidt-Rottluff, nonché
l’illustratore Hermann Struck. Quasi tutti sono entrati in guerra
con spirito patriottico, per la gran parte uomini poco più vecchi
di Hildebrand Gurlitt. Hanno goduto di un’istruzione simile,
sono stati tutti formati alle stesse teorie dei vari Alfred
Lichtwark e Julius Langbehn. Ciascuno con il proprio volume di
Nietzsche nel taschino. L’ammirato filosofo ha sempre parlato
della guerra e della lotta come condizioni per quel
“rovesciamento di valori” che tutti quanti loro attendono,
febbricitanti. Lontano da quel XIX secolo ai loro occhi votato al
puro materialismo, essi rivendicano quei valori dello spirito che
dovrebbero ricondurre la nazione tedesca, patria di poeti e
pensatori, alla sua gloria ancestrale. La guerra per loro si colloca
al principio di un processo di guarigione morale del popolo. «Vi
saranno guerre come non ce ne sono mai state sulla Terra»,
afferma Nietzsche in Ecce homo.
Ma con questo il filosofo non intendeva tanto lo scintillar di
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