Page 87 - Il mercante d'arte di Hitler
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di antisemitismo latente. L’idea diffusa da Julius Langbehn di

                “un’anima  della  razza”  nell’uomo,  che  contraddistingue  lo

                spirito di un popolo nella sua essenza, viene assunta spesso in
                modo  assolutamente  acritico.  Le  sue  teorie  sono  un  veleno

                strisciante. Nell’ultima edizione del suo libro Rembrandt come

                educatore, Langbehn inveisce contro gli ebrei quali distruttori

                della cultura tedesca: «La loro bramosia di sfruttamento è senza

                eguali;  prendono  vie  traverse;  e  la  loro  morale  non  ci
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                appartiene» . La stilizzazione dell’ebreo come incarnazione del
                male,  forza  opposta  allo  spirito  tedesco  esercita  il  suo  potere

                anche sugli artisti. In una lettera allo storico dell’arte Wilhelm

                Niemeyer,  Karl  Schmidt-Rottluff  esprime  il  suo  odio  senza

                mascherarlo in alcun modo: «È uno, uno soltanto l’esito che ci
                si  attende  da  questa  battaglia,  la  scomparsa  dell’Inghilterra.

                Questo  popolo  ormai  del  tutto  contaminato  dagli  ebrei  deve

                capire che le guerre non si fanno per denaro. Lo scempio di un

                simile  atteggiamento  deve  aver  fine.  […]  È  una  fortuna  che

                l’Europa intera sia coinvolta in tutti questi eventi e che alla fine,
                senz’altro, lo spirito tedesco potrà mostrarsi come il più vivo e

                indistruttibile, qualunque sia la decisione del caso. Le mie paure

                circa gli ebrei hanno il loro buon fondamento: qui a B[erlino]

                sono  già  palpabili.  Gli  ebrei  vanno  ormai  in  giro  con

                convinzione dicendo che, finita la guerra, avranno loro il potere

                anche  in  politica.  Credo  però  che  il  dio  dei  tedeschi  ci
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                preserverà da tutto questo e gli metterà i bastoni tra le ruote» .
                   Quanto  lo  stesso  Hildebrand  Gurlitt  venga  contagiato

                dall’antisemitismo di Langbehn è difficile verificarlo. Potrebbe

                tuttavia averlo influenzato il fatto che il padre da giovane avesse

                avuto rapporti molto stretti con l’autore per un certo periodo e

                che  facesse  riferimento  a  questo  incontro  in  diverse




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