Page 91 - Il mercante d'arte di Hitler
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è  una  necessità  naturale.  […]  La  cosa  che  mi  sembra  più

                importante  è  che  si  cerchi  [di  condurre]  una  vita  quanto  più

                giusta, (diciamo) buona possibile. Tutto il resto mi pare adesso
                ininfluente.  E  la  massima  di  questa  vita  di  sicuro  dovrebbe

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                essere: “Vivi come vuoi che gli altri vivano”» . Questa parola
                d’ordine manterrà la propria validità nel percorso di vita futuro

                di  Hildebrand.  Negli  anni  a  venire,  durante  la  Repubblica  di

                Weimar e infine sotto il nazionalsocialismo, subirà però di volta
                in volta una nuova interpretazione. Se nel giovane curatore di

                Zwickau  e  nel  direttore  del  Kunstverein  l’accento  è  ancora

                posto  sugli  “altri”,  dopo  il  1937  esso  scivolerà  più  che  altro

                sulla realizzazione dei propri bisogni.

                   Alla fine Hildebrand Gurlitt riesce a superare lo shock della
                guerra  e  a  rielaborare  la  morte  degli  amici  e  commilitoni.  La

                bolla  culturale  che  lo  avvolge  quando  entra  in  guerra  lo

                protegge a lungo dalla crudele realtà attorno a lui, anche quando

                a causa di un crollo nervoso, a ottobre del 1917, viene esonerato

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                dal  fronte .  Ma  il  pensiero  di  quelle  esperienze  lo
                accompagnerà ancora nella sua futura vita professionale. E così,

                ad esempio, promuove due artisti il cui interesse si concentra in

                particolare sul tema della guerra: Käthe Kollwitz, la cui opera

                grafica e plastica dopo la morte del figlio Peter nelle Fiandre,

                nel 1914, ruota ormai solo attorno al dolore di chi è rimasto, e

                Otto  Dix,  che  nei  propri  dipinti  e  cicli  di  incisioni  ritrae  la
                crudeltà dei campi di battaglia senza fare sconti. A gennaio del

                1919  Hildebrand  torna  a  Dresda  dalla  Lituania,  per

                intraprendere ben presto gli studi di Storia dell’arte, seppur in

                un primo tempo a Francoforte. A casa non resiste a lungo: «In

                famiglia  pesa  la  terribile  pressione  che  si  abbatte  ora  sulla







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