Page 93 - Il mercante d'arte di Hitler
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Capitolo 5
La rete di amicizie (1918-1920)
Primi passi verso l’indipendenza
Quando il 10 novembre 1918, di buon mattino, Guglielmo II
monta in una carrozza salone delle ferrovie prussiane e se ne
fugge in Olanda, il mondo di Cornelius Gurlitt cade in mille
pezzi. Non solo il giorno precedente è stata proclamata la
repubblica, dando il colpo di grazia all’Impero; Gurlitt padre
non può accettare l’idea che il monarca in persona si sia arreso
senza lottare, o meglio, abbia “disertato”, come si sentirà dire
nei circoli conservatori ancora fino agli anni Quaranta.
Hildebrand, al contrario, si adatta velocemente alla nuova
situazione. Neppure tre settimane dopo comunica al fratello:
«L’unità e l’Assemblea nazionale sono le due cose più
importanti ora». E riflette su chi potrebbero votare: «Il partito in
cui ci riconosciamo ancora non esiste, e del resto non possiamo
neppure contare sul mondo dell’aristocrazia, dei latifondi e del
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grande capitale» . Nella sua lettera non si parla mai di
Guglielmo II, seppure questi abbia abdicato ufficialmente il 28
novembre 1928, appena due giorni prima.
Il padre guarda con sospetto al nuovo governo, la neonata
Repubblica di Weimar rimarrà per lui sempre qualcosa di
alieno. Seppur nutrito di idee liberali, l’impegno di Cornelius
Gurlitt finora di fatto ha sempre avuto come punto di
riferimento i valori dell’Impero guglielmino. Il motto da lui
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