Page 81 - Il mercante d'arte di Hitler
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Cornelia Gurlitt è una delle poche donne della sua
generazione a poter realizzare le proprie ambizioni
professionali. Già molto giovane ha scelto di intraprendere la
via dell’artista, nonostante il padre avesse previsto per lei,
inizialmente, una carriera da maestra elementare, «come
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insegnante in una scuola per ragazze» . Ma a partire dal 1910
Cornelia frequenta la scuola di pittura di Hans Hadler, un pittore
plenairista. La pittura di Nadler si muove tra Realismo e
Impressionismo. Ma Nadler non la intrigherà a lungo e presto
volgerà il proprio interesse all’Espressionismo figurativo. Nel
1913, assieme ad altri studenti di Nadler, espone per la prima
volta le proprie opere nel prestigioso Kunstsalon, il “Salone
dell’arte” di Emil Richter a Dresda. Verso la fine dell’estate
1914 sarà invitata a partecipare a una nuova mostra presso la
Kunsthütte, il “Rifugio dell’arte”, di Chemnitz. «Eitel ora è
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famosa in città», scrive Hildebrand con orgoglio al fratello .
A Vilnius, però, l’opera di Cornelia raggiunge il suo apice.
Nella rappresentazione della dura quotidianità del lazzaretto,
degli amici, del paesaggio lituano e dei suoi abitanti, Cornelia
matura una forza espressiva senza precedenti, che non ha nulla
da invidiare ai primi pittori moderni dell’anteguerra. Anche
Paul Fechter rimane incantato dal suo lavoro. Il critico d’arte la
definisce «il più geniale talento della giovane generazione
espressionista». Il saggio di Fechter di esposizione generale
sull’Espressionismo è appena uscito a giugno 1914 per l’editore
Piper di Monaco di Baviera. Fechter è un profondo conoscitore
di questa corrente artistica ed è in grado di apprezzare pertanto
l’opera di Cornelia. «Più e più volte l’artista ha ritratto, col
pennino o impresse sulla pietra, le mostruose figure dei
mendicanti di Vilnius […] Sulle tavole di Cornelia Gurlitt rivive
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