Page 77 - Il mercante d'arte di Hitler
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elevata, ha ancora l’aspetto di quel “piccolo” di casa che
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Hildebrand, da soldato, vorrebbe non essere più . La guerra lo
cambierà in effetti. Così Cornelia descrive il fratello minore nel
novembre 1917: «Il piccolo Putz deboluccio e sempre un po’
piagnucolone è ora diventato un giovane bello e slanciato, in
tutto e per tutto virile, energico nel pensiero, vivace e
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passionale» . Presto Hildebrand dovrà mettere gli occhiali,
l’unico dei tre fratelli a ereditare gli occhi, poco buoni, del
padre. Nel corso degli anni la sua vista diminuirà
progressivamente e avrà bisogno di lenti sempre più forti. I
problemi alla vista saranno causa anche di quell’incidente nel
1956 che gli costerà la vita.
Nei territori dell’Ober-Ost
Verso la fine del 1917 Hildebrand Gurlitt viene trasferito a
Vilnius nei reparti dell’amministrazione militare. Esposto a
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costante minaccia al fronte, ha i nervi ormai a pezzi . È arrivato
il momento per lui di uscire dalla linea di tiro: «Uno ha paura di
finire ucciso sotto i colpi, proprio mentre è preda dei dubbi più
atroci […] e c’è anche un altro pericolo, quello di arrivare a
pensare in un modo che non si adatta alla maniera in cui si deve
vivere ora, questo spaventa più di ogni altra cosa: come dover
vivere». Con queste parole Hildebrand manifesta al fratello le
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proprie ansie nel 1917 . Fortunatamente finisce nell’ufficio
stampa dell’Ober-Ost in Lituania. È probabile che sia stata la
sorella ad aiutarlo, Cornelia ha lavorato come infermiera nel
lazzaretto di Vilnius ed è in stretti rapporti con Paul Fechter, che
conosce come critico d’arte del «Dresdner neueste Nachrichten»
a Dresda e che dal 1916 è addetto stampa nell’Ober-Ost. Il
termine Ober-Ost sta a indicare l’enorme territorio occupato
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