Page 72 - Il mercante d'arte di Hitler
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su  otto  corpi  dell’esercito  francese.  Hildebrand  gli  racconta

                dell’esaltazione e dell’orgoglio della città di Dresda, delle urla

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                di giubilo e delle bandiere .
                   Wilibald  conosce  però  anche  l’odio  dei  «franchi  tiratori»,  i

                partigiani  belgi.  Per  giungere  a  una  più  rapida  sottomissione

                della  Francia,  l’esercito  tedesco  occupa  il  Belgio,  neutrale,  e

                numerose  sono  le  aggressioni  dei  militari  ai  danni  della

                popolazione belga. Migliaia di civili perdono la vita, moltissimi
                beni culturali vengono distrutti. Su questi eventi, Wilibald, che

                ha preso parte all’occupazione a Dinant, sarà chiamato a rendere

                conto  agli  Alleati,  terminata  la  guerra,  nel  quadro  di

                un’inchiesta  internazionale.  Questa  sembra  allora  essere  la

                realtà  di  quella  guerra  tedesca  cominciata,  apparentemente,
                sotto il vessillo di una responsabilità culturale. Ben presto nei

                territori anglosassoni i tedeschi attirano su di sé fama di “barbari

                distruttori di civiltà”. In reazione a tali accuse mosse dall’estero,

                intellettuali e scrittori di punta tedeschi decidono di redigere un

                “Appello al mondo della cultura”, in cui gli eventi dell’agosto
                1914  vengono  dipinti  come  un  atto  di  legittima  difesa.  Essi

                sperano così di poter riabilitare l’onore delle truppe tedesche.

                   «Non è vero»,  così comincia  ognuno dei  sette paragrafi  del

                testo  scritto  alla  maniera  di  un  manifesto.  Che  culmina

                nell’ultimo  capoverso  con  queste  parole:  «Non  è  vero  che  la

                lotta contro il nostro cosiddetto militarismo non è una lotta alla
                nostra  cultura,  come  sostengono  in  modo  ipocrita  i  nostri

                nemici.  Senza  il  militarismo  la  cultura  tedesca  sarebbe  stata

                spazzata dalla faccia della terra molto tempo fa. Esso è nato in

                seno a quest’ultima a sua protezione, in un Paese che per secoli

                ha  assistito  a  saccheggi  di  ogni  tipo,  come  nessun  altro.

                L’esercito  e  il  popolo  tedesco  sono  una  cosa  sola.  Questa




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