Page 426 - Il mercante d'arte di Hitler
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più precisamente la loro origine.
L’arte in stato d’allarme: l’istituzione della Task Force
Un’altra accusa è stata mossa alla Procura di Stato di
Augusta, oltre al completo sequestro della collezione, ossia
quella di aver affidato l’analisi dei quadri a una sola storica
dell’arte: data la portata del progetto, esso si sarebbe trascinato
ancora per anni. E tuttavia, in un processo per reati fiscali
normalmente è ammesso soltanto un perito. Quando il caso ha
cominciato ad assumere proporzioni sempre maggiori, non solo
il Land di Baviera, ma tutto lo Stato federale se ne è dovuto
assumere la responsabilità. Prima l’occultamento dello
spettacolare ritrovamento, poi i ritardi nella revisione dei beni:
come reazione al crescente scandalo a livello internazionale,
l’11 novembre 2013 prende vita la Task Force Schwabinger
Kunstfund, sotto la direzione di Ingeborg Berggreen-Merkel.
L’ex funzionaria in pensione si è occupata personalmente del
caso già durante il suo lavoro al ministero della Cultura sotto
Bernd Neumann, mancando però anche lei di riconoscerne
l’esplosività. L’istituzione di una squadra di ricerca di
quattordici elementi, tra cui studiosi dagli Stati Uniti e Israele,
dovrebbe servire a fugare il sempre più diffuso sospetto che si
vogliano ritardare i tempi e liquidare così ancora una volta gli
eredi dei proprietari ebrei e gli ultimi pretendenti. Con questo
strumento politico si intende mettere a tacere rapidamente
accuse come quelle di Rüdiger Mahlo, il delegato tedesco alla
Jewisch Claims Conference in Germania, secondo cui il caso
Gurlitt sarebbe «sintomatico del modo di procedere con le opere
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d’arte dei nazisti» .
In pochissimo tempo, dopo la pubblicazione sul sito lostart.de
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