Page 413 - Il mercante d'arte di Hitler
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ingredienti  per  diventare  mito:  un’oscura  collezione,  un

                bizzarro,  anziano  signore  suo  custode  e  un  retroscena  che

                rimanda al capitolo più tenebroso della storia tedesca. Già solo
                la scoperta ha tratti romanzeschi: dopo che i funzionari hanno

                ottenuto  dalla  Procura  competente  di  Augusta  il  permesso  di

                accesso  all’appartamento  di  Cornelius  Gurlitt  nel  palazzo

                condominiale,  essi  si  ritrovano  in  un’abitazione  stupefacente,

                che appare ai loro occhi come una versione moderna della grotta
                di  Alì  Babà.  Opere  d’arte  su  opere  d’arte  si  accumulano  nei

                cento metri quadrati dell’appartamento distribuite su scaffali e

                scansie artigianali, alle pareti, in casse o valigie: dipinti, in parte

                ormai  privi  di  cornice  e  arrotolati,  disegni,  incisioni.  La  gran

                parte sono lavori su carta. La cifra di un miliardo, che la rivista
                «Focus»  avanza  inizialmente  come  stima  del  valore

                complessivo  della  collezione,  viene  poi  ridimensionata,  ma  si

                parla ugualmente di svariati milioni di euro.

                   Come  elemento  probatorio  viene  confiscato  tutto  ciò  che

                potrebbe costituire una prova in relazione al sospetto di frode
                fiscale: ci vogliono quattro giorni, dal 28 febbraio al 2 marzo

                2012,  per  riuscire  a  portare  fuori  e  far  trasferire  nel  deposito

                d’arte di Garching a Monaco da speciali addetti alle spedizioni

                tutte  e  1.258  le  opere:  tra  queste  Uomo  a  cavallo  di  Max

                Liebermann,  Donna  seduta  di  Henri  Matisse,  Sonata  per

                pianoforte di Carl Spitzweg, cui si farà riferimento di continuo
                sulla stampa tra le opere di maggior spicco, nonché esempi di

                arte  rubata  dai  nazisti  e  di  possesso  illegittimo.  Con  la

                pubblicazione  dell’avventurosa  operazione  e  la  diffusione  di

                questo  scandalo,  che  coinvolge  lo  Stato  federale  e  il  Paese,

                finisce  al  centro  dell’interesse  internazionale  anche  la  figura

                dello schivo signore che ha custodito quei quadri per decenni.




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