Page 410 - Il mercante d'arte di Hitler
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nelle mostre d’arte. Per lui probabilmente si era trattato di una

                sorta  di  collaudo,  per  vedere  se  i  proprietari  di  un  tempo  si

                sarebbero  fatti  avanti.  Ma  ogni  volta  le  opere  tornavano  a
                Düsseldorf  senza  alcun  ostacolo.  Di  tanto  in  tanto,  a  partire

                dagli anni Sessanta, erano comparsi quadri alle varie aste i cui

                cataloghi  riportavano  come  proprietario  originale  il  nome  del

                defunto mercante d’arte. Solo nel mese di maggio del 1960 la

                vedova  Helene  Gurlitt  aveva  ceduto  allo  Stuttgarter
                Kunstkabinett  di  Roman  Ketterer  quattro  opere  provenienti

                dalla collezione del marito, tra cui il ritratto di Brecht, di Rudolf

                Schichter,  che  oggi  si  trova  al  Lenbachhaus  di  Monaco  di

                Baviera. Nel 1937 il quadro era stato confiscato alla Staatliche

                Kunsthalle  di  Karlsruhe  quale  “arte  degenerata”.  Hildebrand
                Gurlitt  lo  aveva  quindi  acquisito  a  marzo  del  1941  con  uno

                           1
                scambio .
                   Ma l’entità della collezione improvvisamente venuta alla luce

                dopo  cinquant’anni  è  spettacolare  anche  per  gli  esperti.  Oltre

                1.500  opere  d’arte  in  tutto.  I  pezzi  più  eminenti,  Picasso,
                Matisse, Renoir, Nolde, Kokoschka, Chagall, Liebermann, sono

                da togliere il fiato non solo agli appassionati d’arte. Già soltanto

                l’integrità quasi inalterata con cui la collezione si è mantenuta

                nel corso dei decenni crea qualche sconcerto, e con essa subito

                anche  il  suo  diretto  collegamento  con  l’oscuro  passato.  La

                collezione possiede un potenziale addirittura tossico: con la sua
                scoperta, infatti, riaffiorano ora in un caso concreto le ruberie

                perpetrate  dai  nazionalsocialisti  ai  danni  dell’arte  e  dei

                collezionisti ebrei, ma anche le catastrofiche conseguenze che

                l’operazione di sequestro “Arte degenerata” ha avuto sui musei

                e le loro opere. Storia e attualità entrano in cortocircuito nella

                collezione,  di  colpo  al  centro  dell’attenzione  pubblica  si  fa




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