Page 409 - Il mercante d'arte di Hitler
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Capitolo 16



                   Dal buio ai riflettori: scoperta di una



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                   Deve  essere  stata  una  scena  curiosa  quella  dell’incontro

                dell’ufficiale della dogana il 22 settembre 2010 con un anziano
                signore,  dall’aspetto  del  tutto  insospettabile,  in  uno

                scompartimento del treno Eurocity numero 197 lungo il tragitto

                che  va  da  Zurigo  a  Monaco  di  Baviera.  La  tratta  è  un

                collegamento piuttosto gettonato per chi vuole far entrare fondi

                neri dalla Svizzera in Germania. Attorno alle nove di sera, tra
                Lindau  e  Kempten,  i  funzionari  di  frontiera  controllano  le

                valigie dell’uomo e lo perquisiscono; l’uomo infatti è già stato

                notato dai colleghi la mattina, all’andata da Monaco. Con lui,

                nella  valigetta  ventiquattrore,  erano  state  trovate  tre  buste

                bianche vuote. Questa volta gli ufficiali vogliono però sapere di
                più e chiedono dove siano le buste e cosa contengano. Una delle

                tre non si trova.

                   La  storia  comincia  da  qui:  in  modo  fatale  per  l’uomo,

                inizialmente  ignaro,  gravida  di  scandali  per  la  Repubblica

                federale. In seguito a ciò la collezione Gurlitt, nota fin lì agli

                studiosi  ancora  solo  sulla  carta,  e  che  sembrava  sparita,
                ricompare:  è  una  scoperta  sensazionale.  Chi  avesse  voluto,

                tuttavia,  avrebbe  potuto  senz’altro  conoscerla  o  perlomeno

                farsene  un’idea.  In  fondo  il  nome  di  Hildebrand  Gurlitt  era

                comparso  più  volte  dopo  la  guerra  come  concessore  di  opere




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