Page 381 - Il mercante d'arte di Hitler
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Finché Gurlitt è in vita, Helene è sempre la splendida presenza
al suo fianco, il vero obiettivo dei fotografi nelle occasioni
officiali.
Il 15 dicembre 1950 viene consegnata in Cecilienallee una
grossa spedizione di 150 colli dalla Property Division
dell’HICOG, l’Ufficio del commissario superiore americano in
Germania: «Opere d’arte, oggetti d’antiquariato e di valore
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culturale» . Con quest’atto il patrimonio confiscato cinque anni
prima al castello di Aschbach viene definitivamente sbloccato,
Gurlitt è ufficialmente riconosciuto come suo proprietario.
L’enorme quantità di opere, tuttavia, non trova sistemazione nel
nuovo appartamento, né potrebbe: l’abitazione non è neppure
lontanamente grande abbastanza da contenerla. La reale
ampiezza della collezione Gurlitt resta celata allo sguardo dei
visitatori, essi hanno modo di vedere soltanto alcuni esempi
d’eccezione. La situazione è simile anche dopo il trasloco della
famiglia, qualche tempo più tardi, nella vicina Rotterdamer
Straße 35, in posizione sempre esclusiva. Alle pareti del
soggiorno, nel salottino, sono appesi principalmente quadri del
nonno di Gurlitt, su un comodino, invece, è situata la scultura in
marmo di Rodin, Donna in ginocchio, che Gurlitt ha tanto
disperatamente cercato tra le opere tenute in custodia a
Wiesbaden. Sopra il tavolo da pranzo si trova il dipinto
acquistato nel 1953 da Raphael Gérard, Ragazza con capretto
(1850), di Gustave Courbet. Una pesante tenda in velluto divide
il grande salone a due ambienti da una specie di biblioteca e uno
studio. Qui, sopra una mensola, spicca Il ponte di Waterloo,
tempo nuvoloso di Claude Monet (1903), di fronte a esso un
altro Courbet, l’imponente dipinto in formato verticale
L’apostolo Jean Journet (1850) dalla collezione parigina di
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