Page 380 - Il mercante d'arte di Hitler
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nazionale  delle  Belle  arti.  A  quest’altezza  evidentemente  c’è

                ancora bisogno di spiegazioni e viste le brutte esperienze fatte in

                passato  Gurlitt  vuole  essere  assolutamente  sicuro  della  sua
                posizione. Con il nuovo contratto ha però finalmente l’appiglio

                per  poter  decidere  autonomamente  su  tutte  le  questioni  di

                interesse del Kunstverein.

                   Per  l’ennesima  volta  Gurlitt  si  sistema  in  vista  del  proprio

                futuro.  Per  prima  cosa  si  trasferisce  da  solo  a  Düsseldorf.  A
                gennaio  del  1948  ancora  non  ha  trovato  un  appartamento

                adeguato per sé e la propria famiglia, benché nel contratto sia

                scritto che il Kunstverein avrebbe sostenuto il nuovo direttore

                nella sua ricerca, come attraverso il «programma della città per

                fornire alloggi agli artisti». Nonostante la rapida ricostruzione,
                la  città  è  ancora  in  piena  emergenza  abitativa,  la  situazione  è

                così  tesa  che  Gurlitt,  stando  a  una  clausola  del  contratto,

                potrebbe persino rassegnare le dimissioni, qualora non venisse a

                trovare una sistemazione che si addica alla sua posizione. Che

                cosa si intenda con questo è stabilito anch’esso da contratto: «un
                appartamento  di  cinque-sei  stanze  per  i  coniugi,  la  figlia,  il

                figlio e la domestica». Solo otto mesi dopo la data di inizio del

                lavoro, il 2 settembre 1948, la famiglia può trasferirsi al numero

                75 di Cecilienallee in zona Pempelfort. La grande, bella arteria

                corre parallela al Reno, dal salone la vista si estende sull’ampio

                fiume  oltre  un’area  verde.  Qui  il  nuovo  direttore  del
                Kunstverein può ricevere i propri ospiti come si conviene al suo

                rango  e  presentarsi  a  essi.  E  nondimeno  guida  ancora  la  sua

                vecchia DKW. Gurlitt non dà particolar peso a tali apparenze, a

                differenza della moglie  Helene, che  pochi anni  dopo la  morte

                del marito andrà a vivere a Monaco di Baviera, poiché la vita lì

                ha per lei maggior fascino, come lamenterà più tardi il figlio.




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