Page 378 - Il mercante d'arte di Hitler
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Amburgo abbia in entrambi i casi perduto ogni pretesa. Ciò non

                deve più ripetersi. Le bozze di contratto si trascinano avanti e

                indietro:  indennità  d’alloggio,  pensione,  reversibilità  per  la
                vedova  e  i  figli,  ogni  volta  c’è  qualche  correzione.  Come

                «danneggiato totalmente dai raid aerei», Gurlitt si fa rimborsare

                tutti  i  beni  perduti  sotto  i  bombardamenti  durante  la  Seconda

                guerra mondiale, il Kunstverein inoltre si impegna ad aiutarlo a

                fargli  avere  “tagliandi  alimentari”,  con  cui  nel  dopoguerra  è
                possibile  ottenere  merci  rare  come  le  sigarette.  Gurlitt  non

                resiste alla tentazione di aggiungere una piccola nota a margine

                al  punto  II  del  contratto,  dove  si  stabilisce  l’ammontare  del

                compenso: «Non mi pare insensato che il fatto di non avere lo

                Stato  come  contraente  si  riveli  per  una  volta  una  buona
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                occasione» .  E  nell’eventualità  in  cui  si  intendesse,  invece,
                rescindere  il  contratto  –  che  si  prolunga  in  automatico  ogni

                cinque e dieci anni – Gurlitt ha preso le sue precauzioni anche

                per questo al punto V: stavolta deve essere risarcito.

                   Il  13  dicembre  Gurlitt  firma  l’accordo  e  torna  ad  Aschbach
                per trascorrere l’ultimo Natale lì con la sua famiglia. Ma non lo

                vive senza preoccupazioni, la gioia per il nuovo posto di lavoro

                è stata guastata, il 27 novembre 1947, nel pieno delle trattative:

                è  piombata  infatti  la  denuncia  di  Ingeborg  Hertmann  per

                diffamazione.  Nella  sua  replica  del  28  dicembre  alla

                Spruchkammer  Gurlitt  porta  già  il  titolo  di  direttore  del
                Kunstverein,  per  procurarsi  maggior  rispetto.  Il  messaggio  è

                chiaro:  lui  non  è  più  un  cittadino  privato,  ma  un  personaggio

                importante  della  vita  pubblica,  subito  incaricato  di  prestare  il

                suo  contributo  alla  ricostruzione  culturale  nella  zona  di

                occupazione britannica.

                   Sbaragliata  l’accusa,  infine,  il  14  gennaio  1948  Gurlitt  può




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