Page 38 - Il mercante d'arte di Hitler
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impegno futuro per la salvaguardia dei monumenti storici. In
quello stesso periodo cominciò a scrivere per riviste e mensili,
in particolare durante gli anni berlinesi, dal 1889 al 1893. In
qualità di critico d’arte collaborò, tra l’altro, con la rivista
militante di Maximilian Harden «Die Zukunft» e con «Die
Gegenwart», un settimanale di letteratura, arte e costume, come
recitava il sottotitolo. Nella sua attività giornalistica sarà seguito
più tardi dal figlio Hildebrand, anche lui corrispondente per
numerose testate, il quale, però, a parte la propria tesi di
dottorato non scriverà alcuna monografia. Diverso è, invece, il
caso di Cornelius Gurlitt, che nel 1887 si dedicò al proprio
grande progetto, dopo aver lasciato il posto di assistente alla
direzione del Museo di arti e mestieri di Dresda. L’instancabile
scrittore cominciò una storia dell’arte barocca in tre volumi,
opera fondamentale che proponeva una rivalutazione di questo
stile, celebrato fino a quel momento perlopiù per la sua
eccessiva esuberanza e scherzosità. A Dresda Cornelius imparò
ad apprezzare i fastosi edifici barocchi, le vaste ricerche del suo
progetto lo condussero in Italia, Francia, Inghilterra, Austria e
nei Paesi Bassi.
Sebbene Gurlitt non avesse la laurea, gli scritti da lui
pubblicati tra il 1887 e il 1889 sotto il titolo di Geschichte des
Barockstils (Storia dello stile barocco) bastarono a procurargli
la chiamata al nuovo Istituto politecnico reale di Sassonia, dove
nel 1893 gli fu assegnata la cattedra di professore in Storia delle
arti tecniche. A Dresda rimarrà fino alla morte, nel 1938.
L’approccio non convenzionale di Cornelius Gurlitt, la
spontaneità e lo spirito polemico lo spinsero spesso a infrangere
il regolamento universitario. Con lui un architetto, niente meno
che Hermann Muthesius, ebbe accesso per la prima volta al
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