Page 42 - Il mercante d'arte di Hitler
P. 42

Con lo scoppio della prima guerra mondiale è costretta al rientro

                in  Germania,  quindi  comincia  a  lavorare  come  crocerossina  e

                dal  1915  è  impegnata  sul  fronte  orientale  a  Vilnius.  Eppure
                dipinge come mai prima. I quadri che nascono a Vilnius sono un

                impressionante documento della vita quotidiana nel lazzaretto,

                ma  anche  della  cultura  degli  ebrei  ortodossi  e  della  miseria

                opprimente  che  l’artista  trova  attorno  a  sé.  Dopo  la  guerra,

                Cornelia  Gurlitt  si  trasferisce  a  Berlino,  dove  però  fatica  a
                cominciare una nuova vita e non sa rassegnarsi a un amore non

                corrisposto. Nell’agosto 1919 si toglie la vita. Le opere da lei

                lasciate vanno al fratello Hildebrand Gurlitt, con cui aveva un

                rapporto più stretto. Con il rinvenimento di Schwabing, la sua

                opera,  di  cui  fino  a  quel  momento  si  conoscevano  solo  pochi
                fogli,  torna  alla  luce  dopo  quasi  un  secolo,  permettendo

                finalmente anche il riconoscimento del suo valore artistico.

                   Hildebrand  è  il  “piccolo”  di  casa,  il  figlio  che  dà  molti

                pensieri  ai  genitori,  il  bambino  malaticcio,  senza  grandi

                ambizioni  all’università,  senza  prospettive  professionali
                immediate. La pressione nel voler soddisfare le attese del padre

                e della madre, compiacere i fratelli e dimostrarsi all’altezza dei

                celebri predecessori deve essere stata enorme su di lui. L’impeto

                con cui egli alla fine si aggrapperà ai propri progetti, dopo aver

                finalmente ottenuto una prima carica importante al König Albert

                Museum  a  Zwickau,  e  successivamente  con  il  suo  secondo
                posto  al  Kunstverein  di  Amburgo,  è  indice  di  un  desiderio  di

                affermazione a lungo ritardato. Ciò è evidente anche nella sua

                successiva  evoluzione  come  mercante  d’arte  dei  nazisti  e

                principale  procuratore  del  Museo  del  Führer.  In  entrambe  le

                posizioni,  come  poi  al  Kunstverein  di  Düsseldorf,  Hildebrand

                Gurlitt riuscirà in imprese sorprendenti. Con la sua passione per




                                                           42
   37   38   39   40   41   42   43   44   45   46   47