Page 34 - Il mercante d'arte di Hitler
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più vasta clientela. Nel primo anno da procuratore commerciale

                della galleria il giovane Gurlitt presentò una mostra dedicata al

                gruppo  Die  Brücke,  la  prima  esposizione  unitaria  di  questi
                artisti  a  Berlino.  Fu  in  realtà  anche  l’ultima,  perché  l’anno

                seguente il gruppo si sciolse. L’arte espressionista costituiva il

                punto di forza di Gurlitt, che fino al 1924 detenne il diritto di

                rappresentanza  esclusiva  delle  opere  di  Max  Pechstein.

                Promuoverà inoltre l’arte austriaca, in particolare Egon Schiele,
                e sarà amico personale di Oskar Kokoschka e Alfred Kubin.

                   Nel primo dopoguerra, tuttavia, Wolfgang Gurlitt si ritrovò in

                miseria.  Contrasse  numerosi  debiti,  finché  nel  1932  non  fu

                costretto a dichiarare fallimento e a cedere l’attività alla propria

                socia.  Un  secondo  fallimento,  dieci  anni  più  tardi,  fu
                scongiurato  grazie  a  un  compromesso  con  i  creditori.  In  quel

                momento il gallerista stava già preparando il trasferimento della

                sua collezione in una villa a Bad Aussee in Austria, per salvarla

                dalla distruzione durante la guerra e dall’intervento dei nazisti.

                Poco  più  tardi,  nel  1943,  infatti,  la  sua  galleria  berlinese  e  il
                magazzino furono colpiti da una bomba. Lo stesso anno tentò di

                avviare una nuova attività a Würzburg, ma anche qui, nel 1945,

                la sua galleria e l’abitazione furono distrutte. Durante gli anni

                del nazionalsocialismo, entrò anche lui nel commercio di “arte

                degenerata” e acquistò opere per il Museo del Führer di Linz,

                seppur  in  una  posizione  di  minor  spicco  rispetto  al  cugino
                Hildebrand, con il quale manterrà rapporti sempre piuttosto tesi.

                Come  quest’ultimo,  finita  la  guerra,  di  fronte  alle  richieste  di

                chiarimenti dei collezionisti  darà a  intendere che  il suo  intero

                patrimonio di opere sia andato distrutto dalle bombe. Nel suo

                caso, però, sarà possibile smascherare l’inganno.

                   A  partire  dal  1945  Wolfgang  Gurlitt  si  stabilì  in  Austria  e




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